Terapia del dolore, anestesisti e rianimatori a congress a dieci anni dalla Legge 38/2010

Terapia del dolore, si é concluso nella serata di ieri il primo dei tre final de semana digitali del 74esimo Congresso nazionale Siaarti ('I CARE2020: Tecnologia e Umanizzazione nell'era del COVID.19', www.icarecongress. com).

 

All'appuntamento congressuale del 9-11 ottobre (gli altri eventi sono programmati nei giorni 16-18 ottobre e 23-25 ​​ottobre) hanno partecipato in connessione oltre 2100 anestesisti-rianimatori, um conferma di una partecipazione reale e compatta all'evento Annuale della Società scientifica, pur in situazione di fruizione online.

O primeiro fim de semana do Congresso se é concluso nella serata di domenica 11 ottobre, con una delle sessioni mais importanti and seguite, quella dedicata alla Legge 38, 'Disposizioni per garantire l'accesso all cure paliative and alla terapia del dolore', che ha introdotto nel nostro Paese (fungendo poi da legislazione di riferimento in Europe) un novo concetto di gestione di dolore conceito come malattia, approccio che rivela una visione decisamente evoluta rispetto al passato, soprattutto nel caso specifico dei malati terminali.

Terapia del dolore, la sessione del congresso Siaarti ha voluto confrontarsi con i dieci anni della legge proponendo un dibattito dal titolo 'La magnifica incompiuta': come mai una scelta così “sfidante”?

“La Legge 38/2010 è stata indiscutibilmente una pietra miliare nel percorso della sanità italiana– ha precisato al termine della sessione il professor Franco Marinangeli, Coordinatore Medicina del Dolore e Cure Palliative di Siaarti e primario delto di Anestesia e Rianimazione dell'pedale Salvatore dell'Aquila-.

E 'stata una legge molto attesa per organzare un'area, quella della terapia del dolore e delle cure paliativo, che da troppi anni attesa un riconoscimento formle.

Il dibattito che ne è seguito dopo la sua aprovação é stato importante e costruttivo, e ha contribuiu um definire due diversi percorsi, ciascuno con sue peculiarità. Il primo, quello delle cure paliativo, condiviso tra 8 diversi settori scientifici; o segundo, quello della terapia del dolore, appartenente unicamente alla disciplina di Anestesia-Rianimazione.

Da quel moment il Ministero della Salute ha monitorizzato nel corso degli anni il percorso delle due reti, evidenziando alcuni progressi, ma anche grandi carenze strutturali and organizzative ”.

Chi ha vissuto un percorso più spedito, cura paliativa ou terapia del dolore?

“Possiamo affermare che le cure paliativo hanno avuto maggiore fortuna– risponde il professor Marinangelianche per il fatto che il numero di professionisti disponível per coprire l'area sono in numero decisamente sufficiente e la tipologia di attività ha bassi costi di gestione e ridotto tecnologico.

Em sostanza, l'investimento in termini di uomini e mezzi era conto da aver permesso una strutturazione sufficiente and discretamente veloce ”.

E por quanto riguarda le “reti di terapia del dolore”?

“Qui la situazione è different- precisa il rappresentante Siaarti-.

Solo recentemente é definido como um Decreto del Ministro della Salute il Codice di riferimento 96, che rende le prestazioni tracciate and visibili all'interno dei flussi informatici della sanità.

L'attività della terapia del dolore é inoltre caratterizzata purtroppo of due altri problemi: da parte la carenza di anestesisti-rianimatori sul territorio nacional, que são profissionais de riferimento, e dall'altra la necessità di investimenti in términos de organização e tecnologia all'interno degli ospedali ”.

La sessione Siaarti sui dieci anni della 38.2010 ha proprio sottolineato la necessità di Decisioni specifiche in quest'ultimo ambito così decisivo (personale ed investimenti) por evitare che il dettato legislativo proprio sulla terapia del dolore (“Terapia del dolore è l'insieme di interventi diagnostici e terapeutici volti a individuare and application all formme morbose croniche idonee e terapie farmacologiche apropriada, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integração, allo scopo di elaborare idonei percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione del dolore ”, Legge 15 marzo 2010, n. 38; art.2 vírgula 2, letraa b) rimanga ancora limitato a poche situazioni avanzate e diffuso pericolosamente a macchia di leopardo sul territorio nazionale.

Nella Legge- soprattutto em merito al tema dell'avvio di progetti su terapia “Ospedale-Territorio senza dolore”, citati a chiare lettere nell'art.6- si auspicava una forte integrazione tra centri hub e falou, con sucessivos ricadute territorial positivo: a che punto siamo?

“L'integrazione dei centri è possibile e necessaria, ma purtroppo molte regioni non sono ancora state in grado di garantire hub & spoke centri accreditabili ”, sottolinea il coordinatore Siaarti.

A conclusão do seminário digital do Congresso Siaarti sulla 'magnifica incompiuta' é quindi in questa sintesi: si trata de uma legge indubbiamente inovativa, ancora attuale, ma que não tem ancora espresso le sue potenzialità completa.

Cosa sta facendo Siaarti neste âmbito?

“La società scientifica di riferimento degli anestesisti-rianimatori, sta profondendo un grande impegno nella valorizzazione della terapia del dolore nell'ambito anestesiologico- concluir Franco Marinangeli- avendone compreso la portata per il miglioramento della qualiti di vita di almeno un quarto degli italiano, so le persone che nel nosso Paese soffrono di dolore cronico.

L'impegno prioritario é nella formazione, con la continua organizzazione di eventi e corsi, e nei rapporti istituzionali, que sono la base essenziale a support di un percorso che, sebbene ancora lungo, inizia a dare i suoi frutti in termini di assistenza e , conseguentemente, di qualità di vita per i pazienti affetti da sindromi dolorose croniche ”.

POR APROFONTAMENTO:

ANESTESISTI E RIANIMATORI A ROMA PER PARLARE DI COVID-19

FONTE DELL'ARTICOLO:

AGÊNCIA DIRE

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