Intubazione in movimento, una comparazione sperimentale

Dal Pre-hospital Emergency Blog un nuovo articolo relativo alle migliori pratiche pre-ospedaliere dal mondo. In questo caso il blog analizza una sperimentazione che contrappone intubazione in movimento a intubazione ospedaliera o da fermi, sulla scenda. Con numeri e percentuali che stimolano interessanti riflessioni:

Nel contesto pre-ospedaliero capita di dover intubare il paziente in condizioni del tutto sfavorevoli per l’operatore;  ad esempio con poca luce, in spazi angusti, su terreni impervi o su veicoli durante il trasporto….

 

E’ noto in letteratura come il successo di intubazione durante il trasporto del paziente sia inferiore a quello della stessa manovra effettuata in ambiente ospedaliero o sulla scena.

 

Un lavoro sperimentale comparativo Cinese, pubblicato sul Honk Kong Medical Journal nel Giugno 2014 ha confrontato l’efficacia dell’intubazione convenzionale con Macintosh mediante simulazione su appositi manichini in una ambulanza ferma ed  in movimento ad una velocità di 20 km/h. Lo studio ha anche confrontato, sempre su veicolo in movimento, l’efficacia dell’intubazione endotracheale convenzionale con quella eseguita tramite videolaringoscopio (Glidescope) e la manovra di intubazione inversa ( approccio frontale al paziente) con laringoscopio tradizionale . Le intubazioni sono state eseguite sia su manichino con vie aeree “normali” che su manichino di vie aeree difficili , simulate tramite un laccio che restringeva il collo dello stesso.

 

Hanno partecipato allo studio 22 medici d’urgenza . Tutti erano professionisti attivi nel dipartimento di emergenza urgenza mediamente da piùdi  5 anni , con adeguato training sull’ intubazione endotracheale  convenzionale e con videolaringoscopio. Solo uno di loro aveva eseguito delle inverse intubation precedentemente.

 

La percentuale di intubazioni riuscite con la metodica tradizionale sia a veicolo fermo che in movimento e’ risultata elevata ( in entrambi i casi 95.5%), inoltre  i tempi di intubazione erano sovrapponibili.

 

Come prevedibile con l’inverse intubation la percentuale di insuccesso della manovra , il tempo di intubazione e l’incidenza di eventi avversi ( come intubazione esofagea, rottura di incisivo, tempo di manovra superiore ai 60 sec) aumentavano significativamente, sia nel manichino con vie aeree regolari che in quello con via aerea difficoltosa.

 

Invece l’intubazione tramite video laringo in ambulanza in movimento ha riportato dei tassi di riuscita sovrapponibili a quelli dell’intubazione con Macintosh (95.5%) ,  anche superiori ( 100% ) nel caso di via aerea difficile. Tuttavia il tempo di esecuzione risultava significativamente più lungo per videolaringoscopia (  32.4 sec vs 20.6 sec) e gli eventi avversi erano percentualmente maggiori con l’uso di quest’ultimo.

 

In sostanza lo studio ci dice che l’intubazione convenzionale su un veicolo in movimento ha dei buoni tassi di successo; il videolaringoscopio riporta una buona riuscita e può essere utile nel caso di vie aeree difficili ma la manovra richiede più tempo. L’intubazione in movimento può quindi essere considerata un’opzione nella gestione del paziente in pre-hospital, specie quando è impossibile o pericoloso fermare il veicolo.

 

Sicuramente uno dei punti deboli dello studio è l’esiguo numero del campione preso in esame peraltro in una metodica operatore dipendente. Inoltre  ricordiamo che lo skill dei partecipanti sull’inverse intubation era limitato ad un solo partecipante . Altro forte limite è il fatto di essere un esperimento di simulazione su manichini  e non  in “vivo” .

 

Sarebbe interessante raccogliere dati più consistenti e soprattutto sul campo. Voi che ne pensate? Quali sono le vostre opinioni ed esperienze?

 

 

Continua QUI

Potrebbe piacerti anche