Sistemi di fissaggio in ambulanza, vorreste trovarvi mai in questa situazione?

Il quotidiano online Napoli Today pubblica una foto dai lettori e un titolo molto eloquente: “Barella abbandonata in tangenziale”, con un ampia descrizione di quanto successo pochi giorni fa sulla tangenziale di Napoli, all’altezza del Vomero. Non si tratta per fortuna di una barella ma di una sedia per cardiopatici che dev’essere caduta in qualche modo da una ambulanza. Sul quotidiano, a questo link, è possibile anche vedere un soccorritore che, di corsa, va a recuperare il dispositivo per evitare che qualche automobilista possa incocciarvi e fare un incidente. Non è ancora chiaro il motivo per cui una sedia sia arrivata fino a lì, ma il primo pensiero – di Napoli Today e anche quello di chiunque fosse passato sul posto – è quello di un dispositivo che si è staccato accidentalmente dall’ambulanza. 

Per questo motivo vogliamo parlare dei sistemi di fissaggio, uno dei punti più importanti che caratterizzano le ambulanze moderne e che sono sempre sotto la grande attenzione degli enti di certificazione e delle normative europee. Come sa bene ogni medico, infermiere o volontario dell’emergenza, le ambulanze devono sottostare a normative rigide e chiare per ottenere l’autorizzazione a circolare. A fianco delle normative italiane si sono imposti a livello europeo degli standard di riferimento, testi specifici che normano le ambulanze per tipologia, dimensione e trattamenti. Il più importante testo normativo è l’UNI EN 1789 sul quale nei prossimi giorni andremo più a fondo, grazie anche agli stimoli di voi lettori che ci fornite sempre ottimi spunti per realizzare i nostri articoli. Le norme europee (che non sono da confondere con le leggi) danno dei requisiti molto stringenti per la progettazione, il collaudo e la dotazione delle apparecchiature usate in ambulanza, specialmente per il trasporto e la cura dei pazienti. Dimensioni, masse, lunghezze e larghezze non sono i soli principi stabiliti nella UNI EN 1789. Ovviamente si parla di prestazioni, frenata, sistemi di guida e minimizzazione dei rischi. E di sicurezza, soprattutto di sicurezza all’interno del vano sanitario.

Prima di tutto ci deve essere fra vano sanitario e vano del conduttore una parete divisoria che non si può mai aprire durante il viaggio. Deve però esserci un finestrino che permetta il contatto visivo fra sanitari e conducente. Per chi ha una rampa di carico, questa deve sopportare un carico pari a 350Kg. Ma l’aspetto più importante riguarda le dotazioni dell’ambulanza, che devono tutte avere un sistema di fissaggio ad alta resistenza. Cosa significa? Che tutti gli apparecchi che sono all’interno di una ambulanza devono essere ancorati al mezzo e non devono in alcun modo staccarsi se sottoposti ad accelerazioni fino a 10 g (cioè 10 volte la forza di gravità) sia sul piano longitudinale che su quello laterale. La forza g è un fattore moltiplicativo della forza di gravità. E’ quella forza a cui sono sottoposti piloti d’aereo, piloti di formula 1 o atleti di attività speciali.

Senza nessuna eccezione tutte le persone e gli oggetti dentro al vano sanitario devono essere “fissati” al loro posto e non devono muoversi se sottoposti a forze pari a 10 volte la forza di gravità sull’asse verticale ed orizzontale. Il motivo è semplice: in caso di incidente anche un semplice defibrillatore che si sgancia dalla parete diventa un proiettile mortale, se incoccia con la testa di un essere umano.  A fianco di questa norma EN1789, c’è anche un’altra norma molto importante per l’allestimento delle ambulanze, ed è la EN 1865, che ha una caratteristica molto importante: definisce gli standard di produzione dei dispositivi medicali. In particolare quelli di trasporto. Sedie e barelle possono rispettare questa normativa solo se garantiscono movimenti morbidi, se hanno impugnature antiscivolo, che possono essere fissate sia aperte che chiuse e – soprattutto – se i fissaggi impediscono qualunque tipo di movimento del dispositivo una volta in ambulanza.

Continueremo l’approfondimento di queste normative nei prossimi articoli.

 

 

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