"Anch'io sono la Protezione Civile", grande successo per un'Italia più resiliente

E’ stata un’estate piena di eventi quella del volontariato, soprattutto grazie alla Protezione Civile che ha chiuso domenica 7 settembre la settima edizione dell’iniziativa “Anch’io sono la protezione civile“. I campi scuola organizzati dal Dipartimento della Protezione civile in collaborazione con le organizzazioni di volontariato nazionali e locali, in raccordo con le Regioni, hanno avuto grandissimo successo.

Ben 162 sono state le iniziative, distribuite su tutto il territorio nazionale, che hanno accolto ragazzi dagli 11 ai 17 anni. I volontari li hanno accompagnati in un percorso di attività formative che li ha resi parte del Sistema di Protezione civile, nella consapevolezza della centralità che ogni cittadino ha nelle attività di tutela dell’ambiente, del territorio e della vita umana.

In un percorso didattico di una settimana, che ha alternato esercitazioni pratiche a lezioni teoriche, i ragazzi hanno imparato a conoscere i rischi presenti sul territorio e a fronteggiarli al meglio attraverso le buone pratiche di prevenzione e autoprotezione, grazie anche al coinvolgimento delle Strutture operative del Sistema nazionale di Protezione civile – in particolare Vigili del Fuoco e Corpo Forestale dello Stato – e delle autorità comunali.

Proprio queste ultime hanno rivestito un ruolo centrale nell’iniziativa, diffondendo ai giovani nei campi scuola la conoscenza dei piani comunali di emergenza, primo e necessario strumento per affrontare con consapevolezza i rischi presenti sul territorio.
«Il successo di questa campagna è una grande soddisfazione e un ulteriore stimolo a proseguire su questa strada», ha detto il Capo del Dipartimento, Franco Gabrielli.
«Investire sui ragazzi e sul loro entusiasmo si conferma una scelta saggia per una efficace e partecipata diffusione della conoscenza di protezione civile, della consapevolezza dei rischi e per la prevenzione degli effetti negativi di una eventuale calamità. È questa la strada che deve seguire un Paese che deve aspirare a essere un po’ meno sprovveduto di fronte ai disastri e un po’ più resiliente».

 

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