Covid-19, sir John Bell (Oxford University): “variante sudafricana preoccupa, presenta mutazioni sostanziali”

Variante sudafricana a COVID-19. Le mutazioni e le varianti di Covid-19 sono un fatto consolidato fin da subito. Alcune preoccupano altre no

A discriminare tra le due categorie è certamente l’aggressività di una variante, cioé quanto essa possa “bypassare” i trattamenti.

Ma anche di più quanto la mutazione sia “sostanziale”, e cioé quanto potrebbe diminuire l’efficacia dei principali vaccini approntati contro il coronavirus.

Va detto che essi sono molto differenti gli uni dagli altri, quindi si può affermare che sono davvero poche le varianti che preoccupano gli scienziati ed I ricercatori.

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Una di esse è la “variante sudafricana” a COVID-19

Il governo di Londra ha inaugurato la campagna vaccinale contro il Covid-19, tuttavia se il vaccino prodotto da Oxford-AstraZeneca dovesse essere efficace contro la nuova variante del Covid-19 rilevata nel Kent, potrebbe esserlo molto meno per quella sudafricana, la 501.V2.

Lo ha detto sir John Bell, professore di medicina dell’universita’ britannica di Oxford e membro della task force del governo sui vaccini, spiegando che tale variante “e’ piu’ preoccupante” perche’ “presenta delle mutazioni sostanziali nella struttura della proteina” che il vaccino della Sars-Cov-2 identifica per produrre gli anticorpi.

Lo scienziato ha detto che se tale proteina fosse diversa il sistema immunitario – “addestrato” dal vaccino – non riuscirebbe a riconoscerla e pertanto non produrrebbe anticorpi.

Secondo gli studi condotti dai ricercatori della Oxford University, la variante sudafricana, al pari di quella britannica, presenta poi un tasso di contagiosita’ molto elevato.

Il vaccino di Oxford alle prese con la variante sudafricana a COVID-19

Sir Bell ha tuttavia precisato che sembra “improbabile” che il vaccino prodotto da Oxford possa essere “completamente inefficace” contro la variante sudafricana, e che “adattare i vaccini attuali” rispetto alla nuova mutazione richiedera’ agli scienziati tra le quattro e le sei settimane.

Quindi ha invitato tutti a non cedere all’allarmismo: “Restiamo calmi, andra’ tutto bene”.

Un appello che non ha pero’ raggiunto il ministro della Sanita’ di Londra, Matt Hancock.

Oggi ai microfoni dell’emittente Bbc il ministro si e’ detto “estremamente preoccupato” dalla variante sudafricana, che ha fatto gia’ registrare contagi in due localita’ del Regno Unito, probabilmente riguardanti persone che avevano compiuto viaggi in quel Paese.

Per questo, ha continuato Hancock, “abbiamo chiuso tutti i voli con il Sudafrica”.

“Ci troviamo di fronte a un problema serio, anche piu’ preoccupante della variante rilevata nel Regno Unito” ha aggiunto il ministro, definendo tuttavia “storico” il lancio odierno della vaccinazione, che prevede in questa prima fase 540.000 somministrazioni.

A fine dicembre l’Agenzia per la regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari (Mhra) ha approvato il vaccino prodotto da Oxford in collaborazione con l’azienda farmaceutica AstraZeneca, e l’Nhs ha fatto sapere che ne ordinera’ 100 milioni di dosi per garantire la completa immunizzazione.

Per approfondire:

Vaccino COVID-19, quanto dura l’immunità? E’ dibattito, ma uno studio dalla California prospetta una lunga copertura

Fonte dell’articolo:

Agenzia Dire

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