Covid, nelle farmacie del Lazio test sierologico e tampone rapido antigenico

Lazio, test sierologico e tampone rapido antigenico per Covid nelle farmacie del Lazio: siglato l’accordo tra la Regione Lazio e le associazioni di categoria dei farmacisti, si parte tra sette-dieci giorni

Dalla prossima settimana nelle farmacie del Lazio test sierologico e tampone rapido antigenico

Dalla prossima settimana nelle farmacie di Roma e del Lazio sarà possibile effettuare il test sierologico e il tampone rapido antigenico.

A prevederlo un accordo siglato tra la Regione Lazio e le associazioni di categoria dei farmacisti, pubblicato oggi sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio.

“A metà della prossima settimana, al più tardi tra dieci giorni, i cittadini potranno usufruire di questo servizio su cui abbiamo lavorato per giorni in modo eccezionale con la Regione Lazio” ha raccontato il presidente di Fedefarma Roma, Andrea Cicconetti.

Il test sierologico avrà un costo non superiore ai 20 euro e la sua esecuzione avverrà su appuntamento. Il tampone rapido antigenico non potrà superare i 22 euro e per l’esecuzione le farmacie potranno avvalersi del supporto di personale sanitario.

Tampone rapido antigenico e test sierologico: le farmacie possono aderire su base volontaria

Le farmacie potranno aderire su base volontaria. I test saranno svolti all’interno degli esercizi in spazi separati, ma qualora la farmacia ne fosse sprovvista, sarà possibile effettuarli durante l’orario di chiusura o in un ambiente esterno.

“Si potranno utilizzare gazebi o strutture semi-fisse e addirittura dei camper- ha spiegato Cicconetti-.

Stiamo lavorando con il Comune di Roma proprio sull’occupazione di suolo pubblico.

Nelle farmacie del centro storico, per esempio, c’è questo problema”.

Una volta completato il test, il farmacista inserirà i dati dell’utente e il risultato del test sulla piattaforma della Regione Lazio.

In caso di esito positivo al test sierologico o all’antigenico, il cittadino dovrà effettuare il tampone molecolare di conferma in un drive-in con ricetta del medico.

Il farmacista dovrà invece comunicare tempestivamente la positività al Servizio igiene e sanità pubblica (Sisp) dell’Asl competente.

“Finalmente la farmacia diventa parte attiva nella sorveglianza Covid- ha concluso il presidente di Federfarma-.

L’accordo con la Regione Lazio ha un grande valore sociale perché in questo modo decongestioniamo i drive-in e diamo una risposta più veloce ai cittadini”.

Per approfondire:

Test Covid-19: a cosa servono le diverse tipologie, cosa distingue un molecolare da un antigenico o sierologico

Test per COVID-19, le indicazioni del Ministero della Salute ai medici italiani: ecco quali usare e perché

Fonte dell’articolo:

Agenzia Dire

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