I sindacati, i soccorritori e il caso della Misericordia di Benevento

“Assumeteci, non ascoltate i sindacati”. I lavoratori disconoscono le posizioni di chi li dovrebbe tutelare perché troppo intransigenti. E in 80 vengono assunti.

FONTE: IL QUADERNO – Sono 80 i soccorritori assunti dal 118 di Benevento grazie all’intervento degli avvocati che hanno disconosciuto mesi e mesi di battaglie sindacati intraprese da CGIL e UIL locali. Si, la storia è proprio questa. Ben 80 lavoratori del 118 di Benevento si sono rivolti direttamente – tramite i propri legali – alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia per chiedere di aderire all’accordo proposto mesi fa all’Ufficio Provinciale del Lavoro. Un accordo che prevede più ore di lavoro (ovviamente retribuite) e che per da mesi viene rigettato e contrastato dai Sindacati. Il gesto, finora mai visto nel settore del soccorso, è stato messo in atto ieri mattina davanti al Prefetto della città Campana con la consegna delle lettere con cui i lavoratori chiedono di aderire all’accordo.

La consegna delle missive è stata fatta dal direttore tecnico delle Misericordie Gionata Fatichenti nel corso dell’incontro richiesto dalle Misericordie, contestualmente all’invio dei preavvisi di licenziamento, proprio per dare voce ai dipendenti che con lettere autografe dei propri legali hanno scritto alla Confederazione.

Sindacati intransigenti: E’ giusto?

Sono i verbali dei vari incontri, consegnati ieri al Prefetto, a fare chiarezza sull’atteggiamento di alcune Organizzazioni Sindacali in questi sei mesi di trattativa, nei quali non hanno voluto sentir ragioni, continuando a chiedere l’applicazione integrale del contratto collettivo ad ogni costo.

“Il nuovo contratto di lavoro prevede un aumento di 2 ore settimanali che da 36 passano a 38 – spiega Fatichenti – con un incremento annuo di 104 ore a dipendente e oltre 12mila ore in esubero che restano del tutto inutilizzate. Per questo la Confederazione Misericordie aveva avanzato una proposta di mediazione che è stata però rigettata dai Sindacati, i quali pretendono l’applicazione integrale del contratto semplicemente mantenendo le 36 ore, senza trattative. A quel punto l’invio dei preavvisi di licenziamento è divenuto una dolorosa ma necessaria conseguenza come prescrive la legge, ma è evidente che saranno immediatamente sospesi qualora venga raggiunto un accordo.”

“Se i dipendenti (80 su 120) arrivano ad incaricare i loro avvocati per comunicarci le loro intenzioni – prosegue Fatichenti – questo rappresenta il fallimento del sistema di contrattazione fin qui intrattenuto tra noi e le Organizzazioni Sindacali e ci obbliga a una autoanalisi oltre a cercare un nuovo modo, nuovi atteggiamenti, ma soprattutto toni più pacati e sinceri”.

La professionalità degli operatori del 118

“Ringraziamo – precisa – per la convocazione di ieri il Prefetto, che ha certamente rimesso in equilibrio il percorso delle trattative, il Commissario ASL per la consueta disponibilità ad arbitrare le trattative, le sigle sindacali che si sono dimostrate disponibili e concentrate sul problema dei licenziamenti, senza divagare in questioni oramai risolte dalla giustizia amministrativa, e infine, ma non certamente meno importanti, gli operatori del 118, che anche in mezzo a questo clima, continuano a erogare grande professionalità”.

“Non possiamo non notare come anche ieri, non si sia persa occasione di infangare le Misericordie, affermando la nostra indisponibilità a trattare – conclude Fatichenti –. Ci auguriamo che le dichiarazioni rilasciate da CGIL e UIL a fine delle trattative, che ancora una volta raccontano una diversa verità rispetto a quanto invece definito nelle tre ore di discussione, appartengano a una pagina oramai scritta e che quindi doveva essere letta, ma che presto cedano il posto ad una più vera narrazione dei fatti, speriamo più felice per tutti.”

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