Il recupero di un infortunato in parete con il Soccorso Alpino di Verona

“Cala!… Ancora un metro… Stop!” è il titolo dell’articolo di Alberto Corà, vice-capostazione del soccorso alpino di Verona, che racconta una particolare giornata di esercitazione, nel primo sole di maggio. Una giornata tipo per essere sempre preparati davanti ad ogni evenienza:

Un’altra giornata impegnativa da parte della stazione. Domenica era previsto dal piano addestramenti di Stazione la giornata “roccia”. Scenario scelto: la Val d’Adige, le bellissime pareti sopra PreaboccoBrentino. La via: “31 Agosto”. Abbiamo deciso di simulare il recupero di un infortunato in parete. Quindi una coppia di soccorritori ha risalito la via fino a fermarsi ad un punto a loro scelta. Uno di loro poi avrebbe fatto il figurante. Contemporaneamente la squadra saliva con il fuoristrada fin poco sotto Spiazzi, dove inizia il sentiero che scende all’uscita della via. Da lì, poi, sarebbero iniziate le calate per raggiungere dall’alto l’infortunato e il compagno.

Una volta arrivati alla sommità della parete ci siamo divisi i materiali e i compiti e sono iniziate le manovre di discesa. L’infortunato è stato medicalizzato e imbarellato in parete e successivamente, con una successione di calate, trasportato alla base. Da lì, riuniti tutti i materiali e i soccorritori, abbiamo fatto rientro alla macchina. Un addestramento classico, ripetuto più volte in un anno, per far sì che, in caso reale, ognuno sappia molto bene cosa bisogna fare. ” Alberto Corà

© Foto Alberto Corà – Nicola Bonaldi – Archivio CNSAS

 

 

 

© Foto Alberto Corà – Nicola Bonaldi – Archivio CNSAS

 

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