Il vaccino per COVID-19? Roba da ricchi. I paesi ad alto reddito si sono già accaparrati 8,8 miliardi di dosi di COVAX

Il vaccino per COVID-19 (COVAX, come viene definito) è in via di definizione. Molti studi, quelli delle principali case farmaceutiche, stanno ormai terminando la fase 3, dopo la quale ci sono i processi di autorizzazione da parte dei vari regolatori. Dopodiché avverrà la messa in commercio.

Ma in maniera tutt’altro che uniforme, nel mondo. In un’ottica alquanto miope, a ben pensarci.

E’ di questi giorni la pubblicazione del documento ‘Mapping covid-19 vaccines pre-purchased acreoss the globe’ da parte del Duke Global Health Innovation Center.

La Duke University è particolarmente stimata, per questo genere di analisi.

Covax? I paesi ricchi hanno già acquistato 3,8 miliardi di dosi di vaccino per il COVID-19?

Ebbene, da questa pubblicazione si evince che tutti i paesi a maggior reddito (Italia inclusa) e alcuni di quelli a reddito medio si sono accaparrati un numero mostruoso di dosi di vaccino per il coronavirus.

Parliamo di quasi 3,8 miliardi di dosi già acquistate (e deve ancora essere formalmente sintetizzato) e di altri 5 miliardi di dosi prenotate.

Duke Global Health Innovation Center ha calcolato che i paesi avranno vaccinato ogni proprio cittadino, alcuni più volte, prima che una sola persona nata nei paesi più poveri ne riceva una dose.

Quando WHO, l’Organizzazione Mondiale di Sanità, paventava il rischio di un COVAX solo per ricchi

WHO ha cominciato a paventare questo rischio parecchi mesi fa, prospettando una sorta di “alleanza virtuosa” internazionale, ma di fatto non se l’è filato nessuno.

Secondo i calcoli effettuati nello studio è previsto che l’accesso alle dosi di vaccino dei paesi dall’economia più disastrata, molti concentrati nell’ Africa Subsahariana, avverrà tra il 2024 ed il 2025.

E’ evidente come questo approccio sia miope a più livelli.

Fatto salvo quello più ovvio, di ordine etico, non si può non considerare quello economico: in un mercato globale per definizione, avere intere fette di pianeta “bannate” implica fatalmente un crollo verticale di commesse e affari internazionali.

Grandi multinazionali di svariati settori vendono molto (ma molto) di più nei paesi privi di settori produttivi propri che in paesi avanzati nei quali competere con aziende nazionali fortemente radicate.

Lasciare morire esseri umani, già obbligati a convivere con altre situazioni gravi come epidemie (ebola, Hiv e altre), guerre più o meno dichiarate e cataclismi climatici, è quindi un danno proprio per quei paesi che all’accaparramento delle dosi vaccinali anti Covid hanno concorso.

Per approfondire:

Test per COVID-19, le indicazioni del Ministero della Salute ai medici italiani: ecco quali usare e perché

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Fonte dell’articolo:

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Duke Global Health Innovation Center

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