Terza ondata Covid, gli ospedali dell’Emilia-Romagna sotto pressione: reparti pieni all’80%

Ospedali Emilia-Romagna sotto pressione: sono vicini alla completa saturazione i reparti Covid e di terapia intensiva in Emilia-Romagna, con un aumento di ricoveri anche nel privato accreditato, i cui posti sono occupati per più della metà.

A tracciare il quadro è Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità, durante un’informativa questa mattina in Assemblea legislativa.

Ospedali dell’Emilia-Romagna: nemmeno nella prima fase tanta pressione

All’8 marzo negli ospedali sono occupati 286 su 333 posti letto destinati alle terapie intensive– il dato che emerge – mentre per gli altri reparti Covid abbiamo un tasso di saturazione dell’84%.

Questo ha indotto a prendere misure alternative, ricorrendo al privato accreditato dove sono occupati 460 posti su 837, cioè il 54%”.

Inoltre, viene ricordato in Assemblea, è stata ridotta l’attività chirurgica ambulatoriale programmata non urgente, una misura che non avevamo preso nemmeno a novembre.  Ma oggi la situazione lo ha imposto.

L’assessore alla Sanità ci tiene poi a sottolineare come il 20 febbraio scorso “avevamo un’occupazione di posti in terapia intensiva e nei reparti Covid assolutamente sotto la soglia di guardia: il 23% per le terapie intensive e il 31% per gli altri reparti Covid.

Quindi dal 20 febbraio a oggi c’è stata una impennata di casi e anche di ricoveri”.

Anche nelle scuole, rimarca Donini, si è registrata la stessa accelerazione.

I focolai attivi prima della chiusura erano 493, dal 14 settembre erano 2.528. 

La situazione dunque è molto impegnativa con elementi di preoccupazione soprattutto su Bologna, che rappresenta il 50% dei casi e dei decessi.

Un timore legato in particolare alla diffusione della variante inglese, di cui ad oggi si stima una prevalenza al 60% in Emilia-Romagna.

Per approfondire:

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Agenzia Dire

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