Bruciore di stomaco, tra le cause il reflusso gastroesofageo

Il bruciore di stomaco, o acidità di stomaco, è un fastidio molto comune che si manifesta maggiormente dopo i 50 anni

Le cause possono essere molto diverse: cattiva alimentazione, stress, patologie specifiche come il reflusso gastroesofageo.

Quali sono i rimedi per il bruciore di stomaco, e quali alimenti è meglio evitare per non soffrire di acidità di stomaco?

Cos’è il bruciore di stomaco?

Il bruciore di stomaco (o pirosi) è un fastidio che si avverte nel torace, dietro lo sterno, che può essere percepito in associazione alla sensazione di acidità.

Il fastidio – in alcuni casi dolore – si irradia dallo stomaco, al petto, all’area tra le scapole fino a raggiungere, in alcuni casi, anche gola e mandibola.

I dolori possono peggiorare quando ci si piega in avanti, in modo da comprimere lo stomaco, o in posizione supina per esempio coricandosi subito dopo aver mangiato, in quanto la posizione distesa rende più probabile la comparsa di reflusso gastroesofageo, un disturbo che si caratterizza per la risalita in esofago di contenuto dallo stomaco, con conseguente sensazione di bruciore retrosternale e rigurgito.

Bruciore di stomaco: le cause

Esistono molteplici motivi che possono provocare acidità di stomaco:

  • Minore continenza del diaframma (il muscolo che separa il torace dall’addome) e della giunzione esofago-gastrica (il punto di passaggio tra esofago e stomaco) che non riescono a impedire al contenuto dello stomaco di risalire nell’esofago (reflusso gastroesofageo);
  • Produzione eccessiva di succhi acidi da parte dello stomaco;
  • Aumento della pressione sullo stomaco, dovuto, ad esempio, al sovrappeso in sede addominale o alla gravidanza;
  • Pasti irregolari, troppo grassi, troppo abbondanti con conseguente rallentato svuotamento dello stomaco;
  • L’assunzione di alcuni alimenti, spezie, cibi acidi, bevande alcoliche, caffè, magari prima di andare a dormire;
  • Assunzione di determinati farmaci, in particolare i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS);
  • Fumo;
  • Stress;
  • Dieta modificata radicalmente in breve tempo.

Bruciore di stomaco: cosa mangiare

Per quanto riguarda l’alimentazione, chi ha bruciore di stomaco dovrebbe evitare:

  • vino e superalcolici;
  • alimenti piccanti;
  • alimenti fritti;
  • insaccati;
  • liquidi troppo caldi;
  • bibite gassate;
  • caffeina e bevande a base di caffeina;
  • spezie in quantità elevate.

Da limitare, invece:

  • pomodoro;
  • agrumi;
  • latte e latticini freschi, compreso lo yogurt;
  • carne rossa;
  • aceto;
  • sottaceti;
  • cacao.

È però importante specificare che ognuno reagisce in modo diverso al consumo degli stessi cibi, e ciò che causa bruciore di stomaco a una persona può non dare acidità di stomaco a un’altra.

Bruciore di stomaco: i rimedi

L’acidità di stomaco può essere occasionale (per esempio può comparire dopo un pasto abbondante).

Oppure può presentarsi frequentemente, ad esempio dopo ogni pasto o più volte durante la settimana, e potrebbe quindi essere il segnale di un disturbo più complesso.

Laddove il disturbo persista o si presenti con una certa frequenza, è opportuno effettuare una visita gastroenterologica.

Lo specialista gastroenterologo valuterà l’esecuzione di esami di approfondimento, suggerirà le modifiche allo stile di vita eventualmente opportune e fornirà indicazioni in merito alla terapia che – per esempio in caso di reflusso gastroesofageo – potrà avvalersi di farmaci specifici come antiacidi, inibitori della pompa protonica (farmaci che bloccano la produzione acida a livello gastrico) o farmaci procinetici.

Come prevenire il bruciore di stomaco

Per prevenire il bruciore di stomaco, può essere utile:

  • Masticare bene e lentamente;
  • Fare pasti poco abbondanti ma frequenti;
  • Non sdraiarsi subito dopo aver mangiato;
  • Fare regolare attività fisica;
  • Utilizzare spezie che possono aiutare la digestione;
  • Bere tisane e infusi (magari al finocchio o allo zenzero e limone);
  • Controllare, per quanto possibile, i fattori di stress.

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Fonte dell’articolo

Humanitas

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