Cardiopatie congenite e gravidanza sicura: l’importanza di essere seguite fin da prima del concepimento

Le cardiopatie congenite colpiscono circa l’1% dei bambini nati, e rappresentano la categoria di malformazioni congenite più frequenti

Le cardiopatie congenite richiedono un’assistenza specialistica e un percorso di diagnosi e cura multidisciplinare in tutte le fasi della vita

Oggi, grazie al miglioramento delle tecniche diagnostiche e delle terapie, sono sempre di più le donne con cardiopatie congenite che raggiungono l’età adulta e tra queste molte desiderano diventare mamma.

La gravidanza, però, può alterare l’equilibrio cardiovascolare e portare a complicanze, a volte anche gravi, sia per la mamma sia per il bambino.

DAE DI QUALITA’?  VISITA LO STAND ZOLL IN EMERGENCY EXPO

Per questo motivo è fondamentale che tutte le donne con cardiopatia congenita che desiderano una gravidanza vengano seguite fin da prima del concepimento per poter essere accompagnate in sicurezza alla nascita del loro bambino.

Spesso però, la voglia di maternità unita al ‘sentirsi bene’ spinge le future mamme a iniziare una gravidanza senza soffermarsi a pensare a possibili conseguenze, per lei e il suo piccolino.

Cos’è una cardiopatia congenita?

Le cardiopatie congenite sono alterazioni anatomiche e funzionali cardiache provocate da anomalie di sviluppo del cuore durante l’epoca fetale.

Per esempio, una valvola cardiaca può essere troppo piccola e dunque impedisce il passaggio corretto del sangue da una porzione all’altra del cuore.

Oppure, vi possono essere comunicazioni tra le metà destra e sinistra del cuore, laddove non dovrebbero esserci; o mancare un’intera porzione del cuore, come un ventricolo.

Ci sono anche casi in cui le grandi arterie che nascono dal cuore originano al contrario di come avviene normalmente in un cuore sano.

Queste anomalie possono essere evidenti già nel feto, oppure manifestarsi solo dopo la nascita a volte anche in età adolescenziale o adulta.

CARDIOPROTEZIONE E RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE? VISITA SUBITO LO STAND EMD112 IN EMERGENCY EXPO PER APPROFONDIRE

Per alcune è nota una base genetica ma per la maggior parte la causa è ignota.

Ci sono poi le cardiopatie acquisite che invece rappresentano alterazioni che sopraggiungono per vari motivi su un cuore che si è formato normalmente ed è nato sano.

Come si diagnosticano le cardiopatie congenite?

In passato la scoperta di una cardiopatia congenita avveniva solo dopo la nascita, ma oggi con le moderne strumentazioni è possibile sospettare la presenza di una cardiopatia strutturale già allo screening ostetrico del primo trimestre e poi confermarla a controlli successivi dalla 16 settimana in poi.

Quando ciò non avviene poiché a volte non è possibile diagnosticare la cardiopatia prima della nascita, il sospetto di anomalia cardiaca viene posto dai Neonatologi e Pediatri che accolgono il nascituro, e sulla base di sintomi e segni clinici indirizzano il bambino ad una visita cardiologica pediatrica.

In caso di cardiopatie congenite è quindi possibile diventare mamma?

Grazie agli enormi progressi della medicina oggi è possibile fare diagnosi sempre più precoci ed interventi chirurgici ricostruttivi sempre più complessi e quindi diventare adulti con una vita sociale e relazionale e lavorativa normali anche con un cuore gravemente malformato.

In donne con cardiopatia congenita diventare mamma in genere è possibile, ma è fondamentale essere seguite fin dal periodo preconcezionale da professionisti (sia cardiologi che ostetrici) specializzati in queste patologie per un adeguato percorso di cura.

Nello specifico, sarà possibile valutare il tipo di cardiopatia, se sconsigliare eventualmente la gravidanza, se cambiare le terapie per evitare possibili danni al feto e se migliorare la condizione cardiaca prima di intraprendere una gravidanza.

Inoltre, la visita permette di informare la donna su possibili rischi di: trasmissione al nascituro di cardiopatie congenite, parto prematuro, ridotta crescita fetale e peggioramento (non sempre completamente reversibile) della sua condizione cardiaca.

Perché una donna con cardiopatia congenita dovrebbe essere seguita da cardiologi e ostetrici esperti in questa patologia della gravidanza?

Durante i nove mesi avvengono modificazioni cardiocircolatorie importanti che possono alterare l’equilibrio clinico della donna.

L’aumento del volume di sangue circolante, fino a tre volte il valore di partenza, l’aumento della frequenza cardiaca, la riduzione della pressione arteriosa (tranne in donne predisposte all’ipertensione), sono tutte condizioni che si verificano in qualsiasi gravidanza, ma che in donne con pregressa cardiopatia possono non essere ben tollerate con conseguenze talora anche gravi.

In generale, le aritmie e lo scompenso cardiaco sono la causa non ostetrica più frequente di complicanze nel corso della gravidanza, soprattutto nel secondo e terzo trimestre.

E il travaglio è un momento molto impegnativo anche dal punto di vista cardiocircolatorio. Il ritorno alla normalità dopo il parto nelle donne con cardiopatia congenita può richiedere fino a 6 mesi o addirittura non avvenire.

Strumenti per valutare la probabilità di eventi avversi in gravidanza legati a cardiopatie congenite

Lo strumento più fedele e completo per stabilire il rischio materno nelle donne con cardiopatie congenite è la classificazione dell‘organizzazione mondiale della Sanita (WHO) che definisce 4 classi di rischio:

Classe 1. Comprende le cardiopatie nelle quali il rischio di eventi avversi è sovrapponibile a quelli della popolazione generale

Classe 2. Sono comprese cardiopatie anche abbastanza complesse come la tetralogia di Fallot operata con buon risultato funzionale e senza complicanze a distanza e alcune patologie valvolari di modesta entità.

Classe 3. Rischio cardiovascolare aumentato in gravidanza con rischio di parto prematuro, iposviluppo e complicanze in gravidanza.

Classe 4. Comprende quelle situazioni in cui la gravidanza e controindicata. Il rischio di eventi avversi materni è elevatissimo così quelli per il feto.

Per approfondire:

Emergency Live ancora più…live: scarica la nuova app gratuita del tuo giornale per iOS e Android

Patologie in gravidanza: uno sguardo d’insieme

Test integrato in gravidanza: a cosa serve, quando si fa, a chi è consigliato?

Interventi in emergenza-urgenza: gestione delle complicazioni del travaglio

Psicosi post-partum: conoscerla per saperla affrontare

Depressione post partum: come riconoscere i primi sintomi e superarla

Evento parto ed emergenza: le complicazioni post-partum

Crisi epilettiche nel neonato: un’emergenza da saper affrontare

Diabete e gravidanza: cosa c’è da sapere

Donne in gravidanza: affrontare la salute mentale materna in Africa

Gravidanza: cosa succede ai capelli durante e dopo il parto? Risponde l’esperta

Viaggiare in gravidanza: consigli e avvertenze per una vacanza in sicurezza

Sei incinta? Uno studio da Yale spiega gli effetti sulla gravidanza del vaccino contro Covid-19

Cortisonici e gravidanza, i risultati di uno studio italiano pubblicati su Journal of Endocrinological Investigation

Stress e disagio durante la gravidanza: come proteggere la madre e il bambino

Gravidanza: un esame del sangue potrebbe predire i primi segnali di allarme della preeclampsia, dice uno studio

Trauma durante la gravidanza: come soccorrere una donna incinta

Cardiomiopatia dilatativa: cos’è, quali sono le cause e come viene trattata

Che cos’è un Cardiovertitore? Panoramica sul defibrillatore impiantabile

Che cos’è la cardiomiopatia di takotsubo (o sindrome del cuore spezzato)?

Interventi pediatrici: SVT (tachicardia sopraventricolare) pediatrica vs tachicardia sinusale

Manovre di rianimazione: il massaggio cardiaco sui bambini

Qual è la differenza tra la RCP per adulti e quella per neonati?

Emergenze tossicologiche pediatriche: intervento sanitario in caso di avvelenamento pediatrico

Valvulopatie: esaminiamo i problemi delle valvole cardiache

Pacemaker al cuore: come funziona?

Qual è la Differenza tra Pacemaker e Defibrillatore Sottocutaneo?

L’anomalia cardiaca si corregge con un catetere miniaturizzato: intervento su un neonato prematuro di 1100 grammi

Dotto arterioso di Botallo: la terapia interventistica

Malattie cardiovascolari: diagnosi, terapia e prevenzione

Malformazioni congenite: la labioschisi e la palatoschisi

Fonte dell’articolo:

Policlinico di Milano

Potrebbe piacerti anche