Manovre di rianimazione: il massaggio cardiaco sui bambini

Il massaggio cardiaco sui bambini va eseguito premendo sulla metà inferiore dello sterno e comprimendo il torace di circa 1/3, per circa 5 centimetri, ad una frequenza tra le 100 e le 120 compressioni al minuto

Uso delle mani e delle dita nel massaggio cardiaco sui bambini

Nel neonato e nell’infante si utilizzano due dita, avendo cura di mantenere sempre ferma e in posizione la testa.

Le dita possono essere quelle di una stessa mano oppure i due pollici: in questo caso, ci si farà aiutare per il posizionamento della testa.

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Nel bambino si utilizza tipicamente una mano sola; se la corporatura del paziente lo consente, si può utilizzare anche la tecnica classica a due mani.

La tecnica a due mani è meno faticosa e, se la rianimazione si prolunga, consente al soccorritore di mantenere una buona performance.

Questo fa comprendere in maniera importante, quanto sia determinante (nel caso fosse presente) effettuare la rianimazione in due soccorritori al fine di mantenere una perfusione cerebrale ottimale, con l’alternanza dei due soccorritori.

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Massaggio cardiaco nei bambini, la ricerca del punto di compressione

Ricerca del punto di compressione:

  • Neonato: porre il dito indice di una mano sullo sterno appena al di sotto di una linea che congiunge i capezzoli; le dita medio e anulare della stessa mano poste a contatto dell’indice al di sotto di esso si trovano nella posizione per il massaggio.
  • Bambino: fare scivolare l’indice e il medio di una mano lungo il margine costale inferiore fino a incontrare lo sterno. Porre due dita, l’indice e il medio, nella parte bassa dello sterno in modo che il dito media sia a contatto con la giunzione sterno-costale prima individuata; la posizione per il massaggio si trova appoggiando il palmo dell’altra mano sullo sterno subito al di sopra delle due dita.

2. Metodica di compressione:

  • Neonato: si può scegliere tra latecnica a due mani e la tecnica a due dita. La prima consiste nel porre i due pollici uno accanto all’altro o uno sopra l’altro sullo sterno nella posizione precedentemente individuata; abbracciare tutto il torace con le altre dita di entrambe le mani fino alla colonna vertebrale; comprimere lo sterno con i pollici utilizzando la forza delle mani. Tecnica a due dita: le dita medio e anulare si trovano a contatto con l’indice e al di sotto di esso nella posizione prima individuata; comprimere lo sterno con le dita medio e anulare dopo aver sollevato l’indice utilizzando la forza del braccio. In entrambe le tecniche, lo sterno si deve abbassare con la compressione di 1-1,5 cm nel neonato e 2 cm circa del lattante.
  • Bambino: ci si inginocchia a fianco dell’infortunato e si individua la zona su cui applicare le mani sovrapposte. Si individua l’arcata costale, due dita sopra il processo xifoideo, a fianco delle due dita si applicano le mani (tallone della mano), esercitando una pressione verso il basso tale da abbassare il torace di 2-4cm. Le braccia sono iperestese (il gomito non si flette) e perpendicolari rispetto al torace dell’infortunato.

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