Covid in Brasile, mancano i kit di intubazione e sedativi: è scontro tra Stati e governo centrale

Sono 18 gli Stati del Brasile che nell’ultima settimana hanno dato l’allarme per le scarse riserve di “kit per l’intubazione”, impiegati nel trattamento dei pazienti più gravi affetti da Covid-19

Mercoledì il governatore dello Stato di San Paolo, Joao Doria, ha comunicato al ministero della Salute la necessità di ricevere il materiale entro 24 ore, visto il rischio di carenze.

Carenza di kit per intubazione e sedativi, anche nello Stato di Rio de Janeiro lo scenario si presenta critico

Testimonianze riferiscono di pazienti legati al letto delle terapie intensive senza che siano stati loro somministrati sedativi.

Questi farmaci sono fondamentali per evitare che il paziente senta dolore e che provi involontariamente a rimuovere il tubo.

Al momento, la regione è quella che ha il maggior numero di pazienti intubati dall’inizio della pandemia a causa del Covid-19.

Con il peggioramento della situazione in tutto il Paese e il conseguente aumento dei ricoveri con quadro grave, i produttori di farmaci non sono riusciti a soddisfare più la domanda, in crescita.

Per questo, governatori e segretari alla Salute hanno denunciato un ennesimo fallimento del governo federale nel combattere la pandemia.

A marzo il ministero della Salute ha iniziato a inviare precettazioni per obbligare le aziende a consegnare la produzione in eccesso che il dicastero si sarebbe poi occupato di distribuire ai singoli Stati.

Questo provvedimento impedisce che Stati e municipi comprino apparecchiature direttamente dai fornitori nazionali.

Per questa ragione alcune autorità regionali si sono rivolte a produttori internazionali.

In conferenza stampa Doria ha detto che l’ex ministro della Salute Eduardo Pazuello, sostituito dal presidente Jair Bolsonaro il mese scorso, ha commesso un “grave errore” nel confiscare i materiali in eccesso prodotti dalle aziende.

“Nessun governo di uno Stato, municipio o istituzione privata potranno acquisire questi mezzi perché le imprese subiranno confische da parte del governo federale” ha denunciato il governatore.

Da un rapporto pubblicato ad agosto 2020 dal Conselho Nacional de Saude (Cns) si apprende che il ministero della Salute ha cancellato l’acquisto di 13 diversi medicinali tra i 21 impiegati per trattare i pazienti in terapia intensiva a causa del loro prezzo troppo alto.

Nel documento si evidenzia la necessità di acquistare farmaci per evitare una possibile mancanza che avrebbe portato al collasso il sistema sanitario.

“Va considerato – si legge ancora nel documento – che la carenza di questi farmaci mette a rischio l’intera organizzazione messa a punto per gestire la salute pubblica durante la pandemia del nuovo coronavirus, perché anche con la disponibilità di letti, senza questi prodotti è impossibile effettuare le cure, e quindi tutto il sistema sanitario potrebbe collassare”.

Ieri il nuovo ministro della Salute, Marcelo Queiroga, ha annunciato l’invio agli Stati di 2,3 milioni di unità di farmaci utilizzati per l’intubazione; tutto il lotto è stato donato dalle imprese.

Per approfondire:

Brasile, forte crescita di giovani colpiti da Covid: si riempiono le terapie intensive

Covid, come vengono conteggiati i posti letto in terapia intensiva? La domanda degli anestesisti-rianimatori AAROI-EMAC

Fonte dell’articolo:

Agenzia Dire

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