Decreto Rilancio, infermiere di famiglia con ruolo di Governo nei servizi distrettuali. „La Posizione di FNOPI“

Il nuovo ruolo di infermiere di famiglia e comunità previsto nel decreto Rilancio dovrà avere un ruolo di Governo nell'ambito dei servizi infermieristici distrettuali.

INFERMIERE DI FAMIGLIA: CHE COSA PREVEDE IL DECRETO RILANCIO

E fino a fine ango le Regioni possono, “in a modeli organizzativi regionali, procedere, anche in deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente, ad supere con contratti di lavoro subordinato, con decorrenza successiva al 14 maggio 2020 and fino al 31 dicembre 2020 , o, in deroga all'articolo 7 del decreto törvényativo 30 m. kovo 2001 d., n. 165, įsigykite „prestazioni di lavoro autonomo“, „anche di bendradarbiavimo bendradarbiavimą ir tęstinumą“, „decororgza successiva“ nuo 14 „2020 31“ ir „fin“ al „2020 dicembre 50.000“ “infermieri che, come dice già il decreto non si trovino in costanza di rapporto di lavoro subordinato con strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche and private accreditate, in number non superiore otto unità infermieristiche ogni XNUMX abitanti.

Poi 2021 m. Aziendės ir gli enti del Ssn nuosavų procedūrų al reclutamento di infermieri in number non superiore ad 8 unità ogni 50.000 abitanti, attraverso assunzioni.

È questa la proposta di emendamento al Dl Rilancio messa a punto dalla Commissione salute delle Regioni che presentende solo il via libera all'accordo sui financziamenti per essere consegnata a Governo e Parlamento.

Per l'esigenza - come spiegano le stesse Regioni - di privilegiare le assunzioni con rapporto di lavoro subordinato rispetto ai contratti di lavoro autonomo, in linea con quanto previsto dal decreto törvényativo 30 marzo 2001, n. 165.

Un ulteriore passo positivo non solo per reintegro di parte degli organici che nonostante la perdita di 12mila unità in dieci anni e la carenza rispetto a tutti gli standard di almeno 53mila unità, diminuiscono dell'1,7% in soli tre anni, dai 269.151 2014 m. lapkričio 264.703 d. 2017 m., surengtas pagal „Abruzzo“, Ligūrijos, Friuli-Venecijos Giulijos ir Molizės, atvykusį naujausią „Rapporto dell'Università Cattolica Osservasalute“.

E Osservasalute sottolinea che la scelta di privilegiare risparmi di spesa di cui il taglio al personale è uno degli effetti maggiori, ha dimostrato il suo effetto negativo durante la pandemia.

FAMIGLIA INFERMIERE: IL COMMENTO DI BARBARA MANGIACAVALLI, PRESIDENTESSA FNOPI

„Per noi è un punto di forza essenziale prevedere che l'infermiere di famiglia partecipi all'attuazione dei piani di assistenza territoriale per l'identificazione e la gestione dei contatti, l'organizzazione dell'attività di sorveglianza attiva e ricoprailit roloo di nell'ambito dei processi infermieristici a livello distrettuale “, - komentuoja Barbara Mangiacavalli, Federazione nazionale degli ordini delle professioni sanitarie (FNOPI) prezidentė.

„È un'esigenza - aggiunge - legata alla necessità di garantire il potenziamento della presa in carico sul territorio ea domicilio dei soggetti affetti da SARS-COV-2, ma più in general anche e in modo stabile dalle personone che versano in condizione di fragilità “.

„Ci auguriamo che Parlamento e Governo ascoltino le Regioni che sul territorio sono i veri gestori e organiszatori del system sanitario - padaryti išvadą - riguardo alla centralità dei servizi infermieristici e dell'infermiere di famiglia e di comunità all'interno del distretto.

Bene le assunzioni a partire dal 2021, che devono essere a tempo indeterminato per il rafforzamento e il rilancio del servizio sanitario pubblico e per andare incontro ai veri bisogni dei citra.

Secondo la lateste ricerca Fnopi-Censis, il 91,4% degli italiani (il 95,1% delle persone con patologie croniche, il 92,6% dei cittadini nel Sud) ritiene l'infermiere di famiglia o di comunità una soluzione per potenziare le terapie domiciliari e riabilitative e la sanità di territorio, fornendo così l'assistenza necessaria alle persone non autosufficienti e con malattie croniche “.

PER PATVIRTINIMĄ:

„SONDAGGIO CENSIS FNOPI“: PER NOVE ITALIANI SU DIECI SERVONO PIÙ INFERMIERI

FONTE DELL'ARTICOLO:

„SITO UFFICIALE FEDERAZIONE NAZIONALE ORDINI PROFESSIONI INFERMIERISTICHE“

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