Gemelli, bimba ucraina in fuga dalle bombe di Kijeve per curare il suo tumore

È arrivata ieri mattina nel reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Gemelli Anna (nome di fantasia), una bimba ucraina di 7 anni, fuggita dalle bombe di Kijev per curare la grave patologia da cui è affetta

Ad accoglierla, l'équipe del profesor Antonio Ruggiero e volontari dell'Associazione AGOP, che si occuperà anche della sistemazione della bambina e della mama, dopo la dimissione.

Sette anni sono pochi per portare sulle spalle una storia come quella di Anna (nome di fantasia), una bimba di 7 anni fuggita con la mamma dall'Ucraina e dalla guerra

Una fuga per approdare con la sua malattia e una relazione scritta in cirillico al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Anna ha un auglys renale su metastazėmis, diagnostiškai gerai atliktas; ha già iniziato la chemioterapia a Kijeve ma lo scoppio della guerra ha portato all'interruzione delle terapie necessarie per curare la sua patologia.

Inizia dunque una lunga odissea, un cammino per fortuna costellato di tanti buoni samaritani, anonimi eroi della quotidianità, che hanno aiutato Anna e la mamma nel viaggio fino al reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico Gemelli.

La storia di Anna comincia all'inizio di quest'anno, quando le viene diagnosticato un tumore del rene (nefroblastoma), già esteso ai polmoni.

La piccola comincia un ciclo di chemioterapia presso l'International Cancer Center de Kijeve. Poi scoppia la guerra.

L'ultimo ciclo di chemio le verrà somministrato direttamente dalla mama, a casa. Ma lì non sono più al sicuro e soprattutto la terapia non può più essere garantita tra i bombardamenti, che diventano semper più insistenti.

Anna e la mamma fuggono a casa dei nonni, che abitano poco fuori Kijevas; intanto prendono contatto con l'altra nonna, che lavora vicino Roma come badante e che si mette in contatto con l'équipe dell'oncologia pediatrica del Gemelli e con l'Associazione Genitori Oncologia Pediatrica (AGOP).

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È l'inizio della lunga odissea che porterà in Italia la bimba ucraina

Anna sveikina dunque nonni e con la mama sale su un autobus che, dopo un viaggio di 30 ore, le lascia ai confini con la Romania.

Le due attraversano la frontiera a piedi; ad attenderle trovano i volontari della Croce Rossa e una famiglia romena, che si offre non solo di ospitarle in casa, ma di acquistare per loro il biglietto aereo Iași-Fiumicino.

Mamma e figlia salgono su quell'aereo che le porterà tra le braccia della nonna che lavora in Italia e che li accoglie a Fiumicino per portarli subito in ospedale, presso il reparto di Oncologia Pediatrica.

„Qui da noi – profesorius Antonio Ruggiero, UO di Oncologia Pediatrica della Fondazione Policlinico Gemelli direktorius, Associato di Pediatria all'Università Cattolica, Campus di Roma – Anna proseguirà il suo program di cure che prevede la terapiatia perlla de la prosecuzione ; successivamente verrà programto l'intervento chirurgico per rimuovere il rene malato e, se possibile, anche le metastasi polmonari.

Quello di Anna è un auglys pediatrico che, anche in fase avanzata, ha spesso una prognosi positiva e quindi siamo fiduciosi sull'esito dei nostri trattamenti“.

Intanto medici, infermieri e volontari dell'AGOP comunicano su Anna e la sua mama con il traduttore dello smartfon, quando non è presente il mediatore culturale o la nonna.

Ma a raccontare le storie più belle sono i sorrisi che abbracciano le due ospiti ucraine, accolte in un reparto che sa ancora di Carnevale con i festoni colorati ei disegni nei corridoi e nelle stanze.

Ad Anna e alla sua mama è stata assegnata la strofa 'Grecia' perché in questo reparto le stanze sono contraddistinte dal nome dei diversi Paesi europei.

All'appello, manca ancora la stanza 'Ucraina', ma Anna e la mamma hanno già precorso i tempi in quella direzione.

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Fonte dell'articolo:

Gemelli

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