Tumori, Walter Ricciardi ad „Oncologia del Territorio“: „L'Italia si dia mossa, applichi il programma Ue“

Oncologia del territorio: „Le cinque sfide globalali su cui la Commissione europea ritiene che i Paesi membri da soli non ce la facciano sono: cambiamento climatico, alimentazione, acqua, connessività delle grandi aree metropolitane e cancro. Perché anche il cancro? Šiuo momentu i Paesi dell'Unione Europea hanno meno del 10% della popolazione e il 25% della casistica mondiale “.

Oncologia territoriale, reikalingi adeguarsi parametrai UE

„Con l'evoluzione demografica tra il 2030-2035 avremo meno del 10% della popolazione mondiale e il 50% della casistica.

Si capisce, quindi, perché questa è una cosa che i singoli Stati o le singole regioni non possono affrontare da soli “.

Lo Ha detto Walter Ricciardi, Consulente del ministro della Salute ir Presidente della Misijos valdyba dėl vėžio dell'Unione Europea (Europa, strategija, strateginė strateginė kontracepcijos ilokratija Europoje, ndr), intervencinė internetinė interneto svetainė Oncologia del territorio „promosso dall'Osservatorio Sanità e Salute“, bendradarbiaujant „Cittadinanzattiva“ ir „AIOM patrocinio“. Profesoriaus Stefano Vella, „Cattolica del Sacro Cuore di Roma“ universiteto ir „Prespañante italiano del Programma quadro europeo per la ricerca“, atsakingasis mokslinis profesorius Stefano Vella.

„La Commissione europea ha quindi messo a dispozione le energie migliori per cercare di fare delle proposte- ha spiegato Ricciardi-.

Ho avuto l'onore di presiedere questo gruppo e di portare 13 proposte molto concrete, che saranno oggetto di un program che verrà financziato dalla Commissione a partire dall'anno prossimo e for i prossimi sette anni.

Si tratta di un program articolato sostanzialmente su quattro perni, il primo dei quali è quello della prevenzione.

E ci ha stupito enormemente, parlando con i cittadini, che sono loro stessi ad essere assolutamente convinti della välttità di investire in prevenzione.

Non ci sono soltanto pochi 'visionari' a dire che è meglio prevenire “.

Adesso, secondo l'esperto, la responsabilità della Commissione europea è di „non far fallire questo program“, ma sta „anche all'Italia impegnarsi e partecipare a questo sforzo, cercando di essere ir pò più coordinata.

Credo che questa possa essere una buona alkale “.

In merito all'interruzione delle visite oncologiche a causa dell 'avarinis sanitaria legata al Covid-19, Ricciardi ha portato come buon esempio quello del Cancer Centre del Policlinico Gemelli di Roma, che “non ha mai smesso di funzionare- ha sottolineato-.

È stato uno dei pochi centri di igiene ospedaliera che ha fatto sì che i pazienti continassero ad andare e ad essere curati in sicurezza anche a marzo o ad aprile.

Quindi se ci sono la volontà e le capacità le išgydyti si possono non interrompere “.

Ricciardi ha infine esortato: „Diamoci una mossa tutti quanti affinché questo grande program della Mission europea venga effettivamente applato in Italia, però in tutte le regioni“, ha išvados.

TUMORI, BOLOGNA: „I PAZIENTI SIANO SEGUITI OGNI REGIONE“

„In Italia la rete oncologica deve essere distribuita in maniera uniforme.

„Abbiamo bravi professionisti e protocolli condivisi a livello nazionale ma anche internazionale, per i quali i pazienti possono essere eseguiti in qualsiasi regione si trovino“, ha dichiarato la deputata del Gruppo Misto Fabiola Bologna, intervenendo al convegno online.

RETE ONCOLOGIA TERRITORIALE VIENE STRUTTURATA, GRANDE AIUTO AL PAZIENTE CON TUMORE

„Quello che in questi anni ho visto- ha spiegato Bologna- è che molto spesso il paziente si muove per andare a cercare un'altra véleménye, è più che comprensibile rispetto ad una patologia come quella tumorale che coinvolge different sfere della persona e della sua famiglia.

Ma se noi riuscissimo veramente a strutturare bene questa rete, utilizzando tutti gli strumenti digitali che stiamo cercando di mandare avanti anche in parlamento, come la famosa telemedicina, questo potrebbe essere di grandissimo aiuto agli stessi oncologi che seguono i pazienti confrontorio insieme. In questo modo lo stesso paziente riacquisterebbe fiducia nel medico che lo prende in carico anche sul territorio “. Secondo la deputata si tratta di un “problema sicuramente di type culturale, ma la telemedicina e la teleassistenza vanno assolutamente potenziate”, ha concluso.

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