Donne mediche e dirigenti Anaao: „Donne sono tre quarti forza lavoro sanità, ma poche al comando“
Donne e Sanità italiana: „Artefici di questo progetto dopo la prima fase di lockdown, come professioniste in medicina abbiamo discusso le nostre esperienze, analizzato le kritità dei presìdi ospedalieri e delle organizzazioni nelle singole realtà al fine di pensare ad un cambiamento della salute nella sua interezza, e non a compartimenti stagni. Per questo abbiamo lavorato a livello interdisciplinare con professioniste che si occupano di trasformare anche altri contesti: architette, psicologhe, ekonomiste, filosofe, giornaliste “.
„Lo ha dichiarato“ Sandra Morano, „Koordinatūros dery'Area di Formazione Femminile dell'Associazione e curatrice del libro“ „La sanità che vogliamo“.
„Le išgydyti orientuoti dalle donne“ pristatyti srautą, dalytis mediche ir dirigenti sanitarie dell'Anaao Assomed: la Sanità viene coniugata al femminile
„La pandemia- ha proseguito Morano- ha mostrato tutti i limiti del nostro Ssn e lasciato ai margini l'approccio femminile alla cura.
Le donne sono i tre quarti della forza lavoro sanità.
Le donne hanno dimostrato ampiamente di saper reagire and organiszare il lavoro tanto nelle direzioni sanitarie, regionali in una catena di montaggio dove però le donne non sono mai ai posti di comando.
A seguito di questi nostri confronti ci siamo chieste come sarebbe la sanità Governata dalle donne?
È nata da questa domanda l'idea del libro che oggi noi stiamo presentando anche grazie al sostegno di Next Generation “.
Ha concluso: „Dobbiamo cogliere l'occasione di questa pandemia for mettere in diskusija ir sistema che alla sanità ha tolto molto in termini di posti letti, di autonomia e di tempo dedicato anche al paziente.
Ringrazio le autrici che hanno vita a questo progetto che fanno parte della nostra Associazione.
Bisogna ripensare anche ai luoghi in cui si lavora, dove si passa più tempo che in famiglia.
Quello che la pandemia ha evidenziato, assieme ai limiti di un intero system Paese, è, la necessità di avviare una radicale trasformazione e ripartire dalle competenze, ma arricchite dall'apporto della differenza di genere “.
Gilinti:
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