Prevenção cardiovascular secundária: a cardioaspirina é a primeira salvação

Ancora oggi, dopooltre 120 anni di storia, la cardioaspirina si conferma un pilastro della prevenzione secondaria nei pazienti che hanno avuto un evento cardiovascolare venha ictus o infarto

A dimostrarlo uno studio pubblicato su Lancet1 nel 2020, la cui importanza é stata forse un po 'offuscata dall'insorgente pandemia de Covid-19.

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Icto ou infarto, o ruído da cardioaspirina

Lo studio ha dimostrato che le tienopiridine, farmaci antiaggreganti in grado di inibire l'attività del P2Y12, non danno benefici sostanziali rispetto alla cardioaspirina, che dunque rimane il farmaco antiaggregante di rifer perimento la prevenzione cardiovascolare secondaria.

La meta-analisi é stata condotta su 9 julgamento realizzati negli ultimi 30 anni, mettendo um confronto diretto la cardioaspirina con i nuovi farmaci antiaggreganti so una popolazione di oltre 40mila pazienti.

“Tutti i pazienti in preventzione secondaria devono assumir un antiaggregante.

Abbiamo cercado de resposta a todos os pedidos se este novo farmaci antiagregante diano ou meno beneficie paragonati alla cardioaspirina, focalizzandoci no degli endpoint mais significativo para o paziente, ovvero l'impatto sulla mortalità e sul rischio di un nuovo infartar o ictus” – spiega il coordenadore dello studio, il professor Giulio Stefanini, cardiologo di Humanitas e docente di Humanitas University -.

I risultati hanno evidenziato che i benefici della terapia com tienopiridine sono marginali rispetto a quelli con la cardioaspirina.

“Para prevenir um único infarto do miocardio abbiamo bisogno di trattare con i nuovi antiaggreganti 244 pazienti, un numero eccessivamente alto per giustificare la nuova terapia na sostituzione della cardioaspirina” continua Stefanini “oltretutto senza alcunetto sul rischio di mortal”.

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1. Monoterapia com um inibidor P2Y12 ou aspirina para prevenção secundária em pacientes com aterosclerose estabelecida: uma revisão sistemática e meta-análise

Lancet 2020; 395: 1487-95

DOI: https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)30315-9

Para saber mais:

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Fonte dell'articolo:

Humanitas

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