La filosofia di un formatore: non insegnate a salvare vite

Il ruolo del formatore non è infatti solo quello di limitarsi ad esporre delle fredde nozioni ma riuscirà ad essere veramente efficace nel momento in cui sarà in grado di capire le caratteristiche del soccorritore che ha di fronte per potergli proporre concetti, nozioni, ed in ultima istanza anche ruoli da ricoprire, adatti alle diverse attitudini di ciascun soccorritore. Questo perché maggiormente i soccorritori si sentiranno in confort e più riusciranno a mettere in pratica nel migliore dei modi gli insegnamenti che sono nel loro bagaglio tecnico.

Per spiegare al meglio questo concetto, abbiamo scelto un video motivazionale molto semplice, ma davvero molto importante. Stiamo parlando del semplice ma toccante discorso motivazionale del coach Luca Dalmonte, fatto agli allenatori del settore giovanile del Basket San Giorgio a Bologna. Non esiste niente di meglio che guardare come alcuni allenatori fanno crescere i ragazzi, per imparare come far crescere dei buoni soccorritori. Il materiale da cui si parte è sicuramente più formato, più semplice sotto alcuni aspetti e più complesso sotto altri. Ma i concetti alla base della formazione sono sempre, indistintamente, gli stessi: creare persone migliori, preparate a sfruttare le proprie qualità, capaci di aiutare chi gli sta a fianco a tirare fuori le proprie qualità.

Per poter salvare vite i soccorritori devono conoscere le regole ma, cosa ancora più importante, dentro queste regole si devono riconoscere; è qui dunque che entra in gioco il ruolo del formatore. E’ solo infatti nel momento in cui il formatore è in grado di trasmettere la passione per questo lavoro che il percorso di formazione raggiunge il salto di qualità e garantirà di aver formato non solo degli operatori che salvano vite ma dei veri e propri soccorritori.

Alla base del percorso di formazione sta quindi il metodo con cui si propongono le cose e con cui si vanno a correggere gli errori. Di estrema rilevanza è quindi non solo la proposta ma anche l’errore. Perché l’errore è uno step della crescita, che non deve essere demonizzato ma

  • Accettato
  • Analizzato
  • Corretto

Dal momento in cui si prende atto dell’errore se c’è una buona analisi c’è anche una buona correzione. E’ quindi fondamentale spiegare perché si sbaglia e soprattutto che cosa invece si deve fare. Perché l’errore dev’essere assolutamente assorbito dai soccorritori ma deve anche insinuare negli stessi formatori il dubbio di essere stati sufficientemente chiari.

Luca Dalmonte e gli allenatori di settore giovanileVideo di chiusura del Clinic USAP di questa mattina a Bologna e le parole di Coach Dalmonte: abbiamo volute inserirle nella nostra pagina perchè non solo riteniamo giuste e sottoscriviamo le sue opinioni sul lavoro del settore giovanile ma vorremmo che anche i nostri avversari le prendessero a mente comportandosi in modo “eticamente più corretto” e i genitori delle nostre squadre imparassero ad apprezzare sempre più quello che la Pallacanstro SANGIORGIO prova a fare ogni giorno grazie ai propri allenatori/istruttori da quando aprono la gabbia dei palloni e fanno entrare i ragazzi in campo al giorno dopo della gara.

Per i frettolosi: ascoltate dal minuto 1 e 30 secondi.

Pubblicato da Pallacanestro Sangiorgio di Piano su Sabato 4 marzo 2017

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