Chi può usare il defibrillatore? Qualche info al cittadino

Il defibrillatore è uno strumento in grado di salvare una persona in arresto cardiaco. Ma chi può usarlo? Cosa dice la legge e il codice penale? Ovviamente le leggi cambiano da paese a paese, ma in linea di principio in molti di essi vige la “norma del Buon Samaritano”, o suo similari

Quanto è grave un arresto cardiaco?

Ormai di defibrillatori se ne vedono sempre di più e nella nostra quotidianità passiamo davanti, quasi senza accorgercene, al defibrillatore in farmacia, in palestra, in comune e persino alla stazione dei treni.

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Alcuni sanno che sono utili nel caso in cui succeda un arresto cardiaco, ma chi può realmente usare un defibrillatore? 

Si è generalmente portati a credere che se non si è un medico, in attesa dell’ambulanza è meglio non intervenire, fare il minimo indispensabile per evitare di peggiorare la situazione.

Se questo può essere vero in molti casi, di certo non lo è con l’arresto cardiaco.

L’arresto cardiaco è una situazione di emergenza estrema, paragonabile per gravità a un annegamento.

La funzione di pompa del cuore cessa improvvisamente e di conseguenza il sangue non circola più e non può essere ossigenato.

Passati i primi minuti in cui gli organi consumano l’ossigeno presente nel corpo, non ricevendo più sangue e ossigeno, tutti gli vanno incontro a morte.

In particolare, il cervello è l’organo più sensibile alla carenza di ossigeno (chiamata ipossia cerebrale) e già dopo meno di 5 minuti subisce i primi danni irreversibili.

Passati 12 minuti, il cervello è totalmente compromesso e le probabilità di sopravvivenza del paziente colpito da arresto cardiaco sono pari a zero.

Per questo motivo è fondamentale un intervento immediato per salvare la vita.

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A cosa serve il defibrillatore?

Ora che ci è più chiara la gravità di un arresto cardiaco, potremo capire perché il defibrillatore DAE (defibrillatore automatico esterno) è considerato uno strumento salvavita.

Il defibrillatore semiautomatico è in grado di riconoscere automaticamente il ritmo cardiaco e di indicare se è necessaria o meno la defibrillazione.

È sufficiente applicare gli elettrodi al torace e accendere il defibrillatore.

Questo poi automaticamente fornisce al soccorritore le istruzioni vocali su quando e come agire.

Dopo aver effettuato un’analisi del ritmo cardiaco, solo se necessario, il defibrillatore indica di premere il pulsante per erogare la scarica elettrica al cuore (uno shock elettrico, in grado di far ripartire un cuore in arresto cardiaco).

Il defibrillatore consentirà di erogare lo shock solo in presenza di un ritmo defibrillabile.

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Chi può usare il defibrillatore?

La legge del 4 agosto 2021, n. 116 è una rivoluzione nel campo dei defibrillatori.

Tra le altre cose, afferma che nei casi di sospetto arresto cardiaco, e in assenza di personale sanitario o non sanitario formato, è consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico anche a una persona non formata.

La legge fa riferimento all’articolo 54 del codice penale, che sancisce la non punibilità delle azioni intraprese da chi agisce in stato di necessità nel tentativo di prestare soccorso e salvare una persona in grave pericolo, proprio come l’arresto cardiaco.

Nel dettaglio, l’articolo 54 “si applica a colui che, non essendo in possesso dei predetti requisiti (personale che abbia ricevuto una formazione specifica), nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede alla rianimazione cardiopolmonare”, recita l’articolo 3 della legge del 2021.

Nel caso una persona non abbia sostenuto il corso BLSD, saranno gli operatori della centrale 118 a guidarla nell’effettuazione del massaggio cardiaco, e se presente nelle vicinanze, nell’uso del defibrillatore, in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

Questo perché solo il mancato utilizzo nei primi minuti di un defibrillatore DAE può impedire ad una vittima di arresto cardiaco improvviso di salvarsi!

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