Non si prende in giro il Soccorso Alpino: i due turisti dispersi (in albergo) paghino un conto salato

A nostro avviso i due turisti tedeschi che hanno allertato i soccorsi di emergenza del CNSAS di Verona e il 118 scaligero con una telefonata allarmante e senza comunicare – subito dopo – che di allarmante non c’era nulla e che erano già arrivati in albergo, prima di lasciare l’Italia dovrebbero pagare una multa. E pagarla molto salata. Lo scorso fine settimana infatti 7 soccorritori del CNSAS (specializzati nel recupero in alta montagna e non certo vacanzieri che si divertono a rispondere alle chiamate di emergenza) si sono ritrovati sul cammino 634 del Monte Baldo, nella zona di Navene, e hanno vagato alcune ore in cerca di una ragazza ferita alla caviglia e del suo compagno. Per poi scoprire – tramite il 118 di Verona . Che i due turisti erano in realtà dentro all’hotel, al caldo e senza problemi. 
Quando si allerta un servizio di emergenza per un intervento di salvataggio o recupero bisogna essere certi di avere bisogno di aiuto. Questo non vuol dire fare campagne per terrorizzare il chiamante. Questo vuol dire che le prese in giro ai soccorritori devono terminare, e nel caso continuino, debbano essere fatte pagare care a chi fa perdere tempo ai soccorritori. Perché – e per fortuna questo non sembra il caso – nello stesso momento in cui i soccorritori vanno sul Monte Baldo, qualcuno potrebbe invece avere bisogno seriamente da un’altra parte. E i soccorritori non sono infiniti, come non lo è la loro pazienza. 

 

Leggi la cronaca della surreale vicenda capitata al CNSAS QUI

E’ incredibile come la superficialità e l’irresponsabilità di chi chiama aiuto aiuto inutilmente siano davvero grandi! Tanto grandi da non rendersi conto che muovere, per niente, una macchina così complessa come quella dei soccorsi, può mettere in difficoltà non solo i soccorritori ma soprattutto chi, in quel momento, si venga a trovare in vero stato di bisogno.

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