Dissezione coronarica spontanea, ecco a quali patologie cardiache è associata

La dissezione coronarica spontanea potrebbe essere causa di infarto miocardico, ma è anche origine di altre patologie del cuore

Ad esserne maggiormente colpiti sono i soggetti più giovani; per le donne l’età media è di 38 anni circa, per gli uomini di 46 anni circa.

Le cause di dissezione coronarica, sono da attribuire alla rottura delle pareti di un’arteria coronarica

Sono costituite da 3 strati, denominati tonache, che prenderanno il nome di: intima, media ed avventizia, partendo dalla più interna fino ad arrivare alla più esterna.

La dissezione coronarica, vedrà la lacerazione dello strato più interno, l’intima; il sangue passerà all’interno delle ‘lamine’, generatesi dallo slaminamento del vaso, e scorrerà nella tonaca media creando il falso lume.

E’ raro che la dissezione aortica produca effetti gravi; la forma del falso lume potrebbe determinare un’ostruzione al flusso che, in base alla gravità, al grado di ostruzione, al vaso interessato e a dove è situata, potrebbe causare infarto miocardico.

Tra i sintomi abbiamo: dolore al torace, che viene descritto come oppressivo, nella zona retrosternale, alla bocca dello stomaco e si estenderà alle braccia. Se la dissezione coronarica sarà a destra, si avranno nausea, pressione bassa e vomito.

E’ raro che possano manifestarsi condizioni che portino all’arresto cardiaco, ciò accade quando saranno interessate coronarie importanti come ad esempio l’origine dell’arteria coronaria destra.

Per quanti affetti da dissezione coronarica, si avranno alterazione nell’ECG che renderanno urgente l’esecuzione di una coronarografia.

La dissezione, potrebbe anche essere causata da altre patologie coronariche e/o dalla sindrome di Tako-Tsubo

In genere, il trattamento della dissezione coronarica spontanea, tende alla ricanalizzazione spontanea dopo qualche settimana dalla sua manifestazione.

Se invece la coronaria dovesse risultare ostruita dal falso lume, si riaprirà ricorrendo all’angioplastica e in alcuni casi all’impianto di stent.

Sono procedure abbastanza complesse, infatti si potrebbe andare incontro all’occlusione irreversibile della coronaria o alla totale rottura con conseguente perforazione, è quindi un intervento che richiede attenzione e massima prudenza.

Il trattamento farmacologico a cui ricorrere, non è ancora del tutto chiaro per mancanza di studi clinici, sarà pertanto consigliato l’utilizzo di terapie antiaggreganti.

Come già detto precedentemente, la dissezione coronarica, ha tendenze a guarire in modo del tutto spontaneo.

C’è però da tener conto della durata dell’occlusione e del vaso interessato, che in alcuni casi potrebbero causare infarto miocardico; la coronaria guarirà recuperando il suo normale aspetto, mente il tessuto muscolare non sarà in grado di rigenerarsi e quindi l’infarto non si potrà evitare.

La prognosi peggiore si avrà quando si sarà in presenza di esteso infarto anteriore o quando ad essere interessati saranno tronco comune e/o aorta ascendente.

Per chi è stato colpito da dissezione coronarica potrebbero esserci episodi di recidiva.

L’utilizzo dei betabloccanti, sarà utile a mantenere sotto controllo i valori pressori e di conseguenza potrebbe anche ridurre la comparsa di recidive.

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