IJEM: La medicina delle catastrofi

Pubblichiamo parte dell’editoriale di Cinzia Barletta sul nuovo numero dell’Italian Journal of Emergency Medicine, che nel numero di marzo si occupa principalmente della medicina delle catastrofi, con particolare attenzione alle questioni di soccorso sotto attacchi o attentati chimici, batteriologici o biochimici. Potete trovare l’intero magazine a questo link

La Medicina delle Catastrofi ha una parentela stretta e molto affine con la Medicina di Emergenza anche se gli obiettivi e gli strumenti sono diversi. La Maxiemergenza, seppur di natura diversa, convenzionale o non convenzionale (Nucleare, Biologico, Chimico, Radiologico – NBCR) si caratterizza sempre per una netta sproporzione tra le richieste e le capacità di risposta sanitaria. L’obiettivo è garantire il miglior risultato possibile per la popolazione, sia in termini quantitativi che qualitativi, ridurre le morti evitabili e la morbilità del maggior numero di persone coinvolte.
Gli strumenti utilizzati dalla Medicina delle Catastrofi sono: la Prevenzione del rischio per la conoscenza dei fattori potenzialmente causali, la loro eventuale riduzione e la pianificazione della risposta attraverso la formazione, l’addestramento e organizzazione delle Risorse Umane e Materali, la Mitigazione e Risoluzione del danno, e la Elaborazione della attività svolta, con valutazione degli esiti. Una buona conoscenza della Medicina delle Catastrofi consente di acquisire strumenti utili per la gestione quotidiana delle Emergenze, soprattutto in condizioni di incidente maggiore, boarding e sovraffollamento dei Dipartimenti di Emergenza. Ogni ospedale deve elaborare e testare un piano concordato e condiviso di Risposta alle Emergenze, Piano di Emergenza per Massiccio Afflusso di Feriti – PEMAF. Uno studio condotto dalla Federazione Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza e Catastrofi – FIMEUC, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria della Facoltà di Roma la Sapienza, nell’ambito del progetto ROME, Risposta Ospedaliera alla Maxiemergenza, ha rilevato che solo il 48 % delle strutture del campione considerato possedeva un Piano di Emergenza Eccellente o Adeguato. Nel 7% dei casi si dimostrava inadeguato. I Servizi di Emergenza Sanitari Pre-ospedalieri, SES 118 ed Ospedalieri – Pronto Soccorso e Dipartimenti di Emergenza, giocano un ruolo fondamentale nella fase di Sorveglianza, Allarme, Attenuazione e Risposta alla Maxiemergenza.

 

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