Noduli alla tiroide: quando preoccuparsi?

I noduli tiroidei sono grumi solidi o pieni di liquido che si formano all’interno della tiroide, una piccola ghiandola situata alla base del collo, appena sopra lo sterno

La maggior parte dei noduli tiroidei non sono gravi e non causano sintomi

Solo una piccola percentuale di noduli tiroidei è cancerosa.

Naturalmente la comprensione dei diversi casi è ad appannaggio del medico, a cui è bene rivolgersi per indagini diagnostiche esaustive.

La maggior parte dei noduli tiroidei non causa segni o sintomi

Occasionalmente alcuni noduli diventano così grandi che possono:

  • Essere palpabili
  • Essere visibili, spesso come un rigonfiamento alla base del collo
  • Premere sulla trachea o sull’esofago, causando mancanza di respiro o difficoltà a deglutire

In alcuni casi, i noduli tiroidei producono un eccesso di tiroxina, un ormone secreto dalla ghiandola tiroidea.

La tiroxina extra può causare sintomi di una sovrapproduzione di ormoni tiroidei (ipertiroidismo), come:

  • Perdita di peso inspiegabile
  • Aumento della sudorazione
  • Tremore
  • Nervosismo
  • Battito cardiaco accelerato o irregolare

Solo un piccolo numero di noduli tiroidei è canceroso

Ma determinare quali noduli sono cancerosi non può essere fatto valutando solo i sintomi.

La maggior parte dei noduli tiroidei cancerosi sono a crescita lenta e possono essere piccoli quando il medico li scopre.

I tumori tiroidei aggressivi sono rari con noduli che possono essere grandi, solidi, fissi e in rapida crescita.

Noduli tiroidei: quando preoccuparsi?

Al fronte dell’aumento di incidenza dei casi viene da chiedersi: quando preoccuparsi per i noduli alla tiroide? Si stima che i noduli alla tiroide siano presenti nel 40-50% della popolazione, ma solo nel 5% dei casi  viene riscontrato un tumore alla tiroide.

Primo step: dosaggio ormoni tiroidei

Primo step  per lo studio di un nodulo è rappresentato  dagli esami del sangue per il dosaggio degli ormoni tiroidei (T3, T4, TSH), indicatori necessari per capire come funziona la ghiandola, la tiroide, e se ci si trova di fronte ad una condizione di normale attività tiroidea, o, al contrario, di ipertiroidismo o di ipotiroidismo.

Ecografia e agoaspirato citologico per la tiroide

Un altro esame di primo livello è l’ecografia tiroidea.

Questo esame può evidenziare caratteristiche ecografiche del nodulo che si associano a profili di maggior rischio.

L’esito dell’ecografia è utile per valutare l’opportunità di ulteriori approfondimenti.

Tra gli esami di secondo livello il più importante è l’esame citologico mediante agoaspirato per la tiroide, che attraverso lo studio di cellule aspirate all’interno del nodulo consente di definire la natura della lesione.

Noduli tiroidei benigni o maligni

L’esito può indicare una condizione di benignità (noduli benigni alla tiroide), di malignità (noduli maligni alla tiroide), dove si impone l’asportazione totale o parziale della tiroide, oppure di incertezza.

E in questi casi di dubbia malignità spesso si ricorre comunque all’intervento chirurgico anche per avere un quadro definitivo sulla natura del nodulo.

Se l’esito dell’agoaspirato delinea caratteristiche citologiche di benignità e le dimensioni dei noduli tiroidei- in genere sotto i 4 cm- sono tali da non determinare problemi compressivi, come senso di costrizione, dovuto a gozzo in accrescimento, difficoltà respiratorie o alla deglutizione, ed in assenza di segni di iperattività del nodulo allora per il paziente è sufficiente un monitoraggio a cadenze prestabilite.

La chirurgia per la tiroide e gli altri trattamenti per i noduli

Nelle situazioni in cui alla presenza del nodulo tiroideo è associato un ipertiroidismo si attivano delle terapie, inizialmente  mediche, con i farmaci che portino al controllo dell’ipertiroidismo, in modo da assestare la situazione per poi intervenire con soluzioni definitive.

Tra queste rientra la chirurgia e, in alternativa, tutte gli altri trattamenti per i noduli alla tiroide che hanno l’obiettivo di distruggere la formazione, come la termoablazione, l’alcolizzazione o il trattamento con il radioiodio.

Per quanto riguarda la chirurgia per la rimozione del nodulo tiroideo l’intervento viene condotto in anestesia generale con un’incisione a livello del collo.

A seconda del caso si può procedere con l’asportazione del nodulo tiroideo o con la rimozione dell’intera tiroide, tiroidectomia.

Rispetto al passato è cresciuta l’attenzione anche per quello che è il risultato estetico: oggi, infatti, con l’utilizzo di tecniche mininvasive per la chirurgia della tiroide, si riesce ad intervenire grazie ad accessi di dimensioni più piccole con buoni risultati anche dal punto di vista estetico.

La diagnosi e soprattutto il trattamento delle patologie tiroidee richiedono nello sviluppo del programma di diagnosi e cura l’intervento di un team di diversi specialisti, ciascuno con una specifica competenza per seguire i problemi delle tiroidi: l’Endocrinologo, il Radiologo, l’Anatomo- Patologo  il Chirurgo, gli specialisti della Medicina Nucleare, più raramente l’Oncologo e il Radioterapista.

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Niguarda

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