Cefalea: sintomi e tipi di mal di testa

La cefalea, detta comunemente “mal di testa”, è uno dei disturbi più comuni e più fastidiosi che colpisce al mondo milioni di persone e ne condiziona la qualità della vita

Non si conoscono ancora del tutto le ragioni ma a seconda dei sintomi con cui si presenta è possibile distinguere i tre principali tipi di mal di testa.

I sintomi della cefalea

La cefalea non è una condizione che si scatena allo stesso modo per tutti.

I segnali che caratterizzano un attacco di mal di testa sono molteplici e variano da persona a persona.

Possono generare oppressione e costrizione al capo fino ad arrivare alla parte superiore del collo, ma anche dolore profondo diffuso a tutta la testa oppure circoscritto tipicamente alle tempie, talvolta pulsante altre volte fisso, accompagnato in alcuni casi da altri sintomi come vomito, febbre, vertigini e fotosensibilità.

Questo stato spiacevole può durare da qualche minuto fino a molte ore, ripresentandosi a intervalli regolari o soltanto sporadicamente, anche a distanza di molto tempo.

La cefalea non è quasi mai provocata da un unico fattore

Ad influire sono elementi genetici, anatomici, ormonali, sociali ed ambientali, capaci di innescare le alterazioni dei meccanismi del dolore.

Tipi di mal di testa

A seconda della durata, dell’intensità del dolore e della regione della testa interessata si possono distinguere diversi tipi di cefalea:

  • Cefalea muscolo-tensiva: si tratta della forma più comune e diffusa di mal di testa ed è causata dalla contrazione localizzata dei muscoli del collo. Questo fenomeno può presentarsi in maniera episodica di circa 20 minuti, con dolore costante e non pulsante localizzato su entrambi i lati della testa, distribuito come una fascia o come un casco, di intensità lieve o moderata, che si aggrava se si fa pressione sui muscoli tesi. Si parla invece di cefalea tensiva cronica quando si ripresenta quasi ogni giorno, provocando in chi ne soffre un senso di pesantezza e un sonno disturbato. Le ragioni che scatenano la cefalea tensiva sono generalmente imputabili a stress, tensione o stato ansioso, cattive posture. Colpisce generalmente studenti, impiegati e persone che fanno attività sedentarie e può essere migliorata quindi curando maggiormente l’ambiente di lavoro e la camera da letto: può servire assumere una posizione più corretta alla scrivania e cambiare cuscino e materasso. Generalmente migliora facendo attività fisica leggera.
  • Emicrania: è un tipo di cefalea che colpisce solo una parte del cranio, generalmente il lobo frontale, temporale o orbitale, presentandosi con un dolore pulsante che aumenta se si fanno movimenti bruschi. La predisposizione all’emicrania è ereditaria, ed è un disturbo che colpisce in prevalenza le donne. Diarrea, nausea, pallore e vomito accompagnano spesso l’emicrania, insieme alla cosiddetta “aura”: disfunzioni della vista, formicolii agli arti e altri disturbi neurologici. Le emicranie, con o senza aura, hanno, in genere, una durata variabile di 3-7 ore ma possono persistere anche interi giorni. Si ritiene che questo tipo di mal di testa sia dovuto alla contrazione e poi alla successiva dilatazione dei vasi sanguigni che circondano il cervello, un movimento in grado di irritare le terminazioni nervose. Tra i fattori scatenanti rientrano in genere quelli ambientali (variazione di tempo, cambi di stagione, odori intensi), alimentari (alcol, insaccati, patatine in busta, caffè), ormonali (ciclo mestruale, pillola anticoncezionale, menopausa) ed emotivi (stress, insonnia, viaggi).
  • Cefalea a grappolo: chiamata così per l’intensità degli attacchi – che si ripetono nel tempo con notevole frequenza (anche più volte al giorno) – questa cefalea colpisce soprattutto gli uomini, è più rara e sembra avere una minore componente di ereditarietà. È causa di un dolore improvviso, severo, continuo e bruciante, ma di minore durata rispetto all’emicrania (da 15 minuti a 3 ore al massimo), localizzato in un unico lato della testa nella zona orbitale, e si accompagna a lacrimazione, sensibilità alla luce e congestione nasale. Talvolta la cefalea a grappolo si presenta durante il sonno notturno sotto forma di un intenso dolore capace di indurre il risveglio, anche perché chi ne soffre avverte un fastidio più forte se si trova in posizione distesa.

Altre cefalee: il mal di testa può essere scatenato sia da cause secondarie come infezioni, nevralgie, traumi cranici o cervicali, disturbi vascolari e psichiatrici, emorragie cerebrali e tumori, oppure da alcuni fattori come stress, gravidanza, abuso di farmaci e persino il fine settimana (mal di testa da weekend).

Prevenzione e terapia della cefalea

Rispettando alcune norme e attenendosi ad abitudini di vita semplici e sane è possibile prevenire gli attacchi di cefalea.

Per esempio, è bene evitare di:

  • fare eccessivi sforzi fisici ed esporsi a ripetuti stress emotivi;
  • digiunare;
  • dormire troppo o troppo poco rispetto alle proprie esigenze fisiologiche;
  • l’altitudine, i cambiamenti climatici, l’inquinamento, l’eccessiva esposizione al sole;
  • assumere contraccettivi orali o terapie ormonali sostitutive (soprattutto in menopausa);
  • ingerire alcuni cibi e bevande (troppo vino rosso, cioccolato, insaccati, formaggi stagionati, frutta secca, gelati, caffè, tè);
  • esporsi a luci abbaglianti, profumi troppo intensi e rumori troppo forti;
  • utilizzare a letto cuscini o materassi troppo duri o troppo soffici;
  • assumere una postura scorretta alla scrivania (piuttosto mantenere la schiena ben dritta con avambracci poggiati sul tavolo e gomiti ad angolo retto);
  • utilizzare tacchi troppo alti.

Il riposo inoltre, è di importanza fondamentale, soprattutto per le persone che percepiscono un aumento degli attacchi di cefalea dopo un’attività faticosa, o per chi associa al mal di testa anche la fotofobia o la fonofobia.

In questo caso è consigliato ritirarsi in una stanza buia e silenziosa per trovare un po’ di sollievo.

È raccomandato, inoltre, tenere un “diario del mal di testa” in cui annotare i sintomi che si manifestano durante gli attacchi, la frequenza, la durata e l’intensità, da condividere con il proprio medico curante.

Se non si riesce ad arginare il mal di testa facendo attenzione alle proprie abitudini quotidiane, il ricorso ai farmaci sarà necessario.

Generalmente gli analgesici da banco si rivelano efficaci nell’eliminare il dolore degli attacchi di cefalea minori, dato che agiscono come antidolorifici ed antinfiammatori.

Per approfondire:

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