E' allarme per il coronavirus dalla Cina: le indicazioni del Ministero della Salute

E’ allarme per il coronavirus proveniente dalla Cina: la notizia della sesta vittima del misterioso virus che sta colpendo l’Asia, annunciata dalle autorità di Pechino, ha determinato in tal senso un deciso cambio di passo, in termini di allarme generale.

Un’affermazione tanto vera che, quando il numero dei decessi era fermo a quattro, il Ministero della Salute del nostro paese ha deciso di emettere una nota informativa dalle indicazioni piuttosto chiare.

Nella notte italiana la triste notizia di una nuova vittima a Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, luogo nel quale si è sviluppato il focolaio del nuovo coronavirus.

Al netto dei decessi, i casi di contagio in Cina è di 291 accertati, a dichiararlo ancora le autorità cinesi.

Nel mondo si sono verificati contagi del coronavirus anche in altri luoghi, rispetto alla Cina: una cinquantenne di Taiwan, di ritorno da Wuhan, è risultata positiva al test ed ora è stata posta in quarantena.

Sempre da Wuhan era tornato un uomo atterrato a Brisbane, in Australia, che ha manifestato i sintomi provocati dal virus: anche per lui si è predisposto l’isolamento.

Nelle Filippine, infine, un bimbo cinese di appena cinque anni ha subito un ricovero: anch’egli originario di Wuhan, ha manifestato febbre, tosse e mal di gola. Risultato positivo al pancoronavirus, è sotto osservazione.

Il nostro Ministero della Salute, come scrivevamo, ha analizzato con attenzione la nota diramata il 31 dicembre scorso dalla Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan, inoltrata all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

In essa i medici cinesi hanno segnalato un cluster di casi si polmonite causati, il 9 gennaio di quest’anno, da un coronavirus (2019-nCoV) dalla sequenza genomica identificata.

Coronavirus dalla Cina: riportiamo qui sotto le righe pubblicate dal nostro Ministero.

Casi confermati al 21 gennaio 2020

Al 21 gennaio 2020, sono stati segnalati in totale 295 casi confermati di infezione da 2019-nCoV, inclusi 4 decessi: 291 dalla Cina di cui 270 da Wuhan, 14 a Guangdong, 5 a Pechino e 2 a Shanghai.

E 4 casi in altri paesi asiatici: 2 in Thailandia, 1 in Giappone e 1 in Corea del Sud.

Tutti i casi fuori da Wuhan risultano comunque collegati a soggiorno in tale area o a contatti molto stretti con ammalati.

Interventi in Italia

L’Italia (aeroporto di Roma Fiumicino) ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese.

Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), presso l’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’USMAF SASN, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma.

È in corso di rafforzamento la sorveglianza dei passeggeri dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV).

Nei prossimi giorni i passeggeri in arrivo con questi voli saranno sottoposti in aeroporto al controllo della temperatura corporea.

I casi eventualmente positivi potranno subire ulteriori controlli ed eventualmente verranno posti in isolamento, con attivazione della sorveglianza per gli altri passeggeri a rischio.

In Italia è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus (2019-nCoV).

La situazione è costantemente monitorata dal Ministero, che è in continuo contatto con l’OMS e l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), che ritengono la probabilità di introduzione del virus nell’Unione Europea moderata., inoltre l’ECDC pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo Portale.

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