Il danno anossico cerebrale in arresto cardiaco

Cos'è il danno anossico cerebrale? Ateik si comporta il soccorritore? Come si può prevenire questa patologia durante il primo soccorso?

Nelle situazioni di arresto cardiaco (AC), indipendentemente dalla causa che lo ha determinato, viene meno la capacità contrattile del cuore, con consenteente impsibilità di diffusione dell'ossigeno ai tessuti, ed välittömästi to arresto delle funzioni respiratoria. La mancanza di apporto di ossigeno alle cellule cerebrali (anossia cerebrale) gamina lesioni che iniziano dopo 4-6 minuti e sono dapprima reversibili, ma diventano irreversibili dopo circa 10 minuti di assenza di circolo. L'attuazione di procedure atte a mantenere un'ossigenazione d 'avarinis può interrompere la progressione verso una condizione di irreversibilità dei danni tissutali. Qualora il circolo venga ripristinato ma il soccorso sia stato ritardato o inadeguato, l'anossia cerebrale prolungata si manifesterà con esiti di rightà kintamieji: stato di coma persistente, deficit motori o sensoriali, alterazione delle capacità kognityvinė o della sfera affettiva, ecc. Le possibilità di prevenire il danno anossico dipendono dalla rapidità e dall'efficacia delle procedure di soccorso, ed in particolare dalla corretta applicationazione della “catena della sopravvivenza”. Si sottolinea la non rilevanza, dal punto di vista della possibilità di recupero del paziente, del riscontro in fase di arresto cardiaco della così detta „midriasi fissa“ (dilatazione pupillare non reagente alla luce). „Questa si manifestesta pochi secondi dopo l'arresto e può persistere per different ore anche dopo la ripresa di circolo, senza presupporre and danno cerebrale irreversibile. E 'evidente pertanto che la presenza di questo reperto all'arrivo del soccorritore non deve trattenere quest'ultimo dall'iniziare le manovre di RCP.

Dispena BLS_30-2
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