Emergenza lavoro in ambulanza, cosa succede agli stipendi dei soccorritori?

Sindacati e politica contro il sistema di debito orario di alcuni privati coinvolti nel sistema 118. Sarebbe impossibile per l'infermiere o il soccorritore recuperare il monte pagato ma non lavorato.

Due sindacati laziali denunciano una grave situazione legata al 118 del Lazio, dove anomalie sulla tipologia del contratto portano a situazioni di rimborso dello stipendio al datore di lavoro. Se si ammala, il soccorritore deve rimborsare davvero l’azienda per cui lavora?

 

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ROMA – E’ scattata con una interrogazione in Regione la denuncia di una situazione paradossale nel 118 del Lazio: i soccorritori lavorerebbero sotto contratti capestro, costretti a rimborsare i datori di lavoro in caso di non raggiungimento delle ore minime previste dal contratto. Lo dicono Andrea Palliani (Sindacato italiano confederazione Europea Lavoro) e Monica Tomassetti del sindacato SNALV CONFSAL, in un reportage a firma di Francesco Buda sul quotidiano Il Caffè.

Tu lavori, ma alla fine devi dei soldi all’azienda?

Secondo la ricostruzione del quotidiano laziale i contratti dei dipendenti sanitari che operano sulle amblanze sarebbero legati ad una banca ore che rende inefficace il recupero del debito orario. Il debito orario è una situazione quasi normale per chi opera in sanità, che solitamente si trova a fare più ore di quelle previste, ma che a volte può trovarsi per vari motivi ad effettuare meno ore di quanto effettivamente versato dall’azienda durante il mese.

La denuncia – arrivata da più fonti e coperta da segreto professionale – parla di recuperi “impossibili” fissati in momenti imprevedibili, con così difficoltà e stress a carico del lavoratore che si trova a non poter effettuare il dovuto carico di lavoro, saltato per motivazioni legittime. Secondo la ricostruzione de Il Caffé il debito orario di alcuni dipendenti arriverebbe a più di mille euro, e – secondo Andrea Paliani (segretario confederale sanità del SICEL) ” la banca ore adottata dalle aziende ATI risulta illegale perché i lavoratori nella maggior parte dei casi, pur svolgendo tutti i turni assegnati, risultano in debito”.

Dal sindacato alla politica: il caso in Regione Lazio

La denuncia sindacale è stata seguita da una lettera inviata a Regione Lazio, Ares 118 e ASL di Latina da parte dello SNALV Confsal, che ha denunciato “situazioni di grave irregolarità all’interno delle società che attualmente gestiscono il servizio 118 nella regione Lazio”. La sindacalista Tomassetti denuncia che in un paio di società che hanno l’appalto “non vengono rispettati i diritti dei lavoratori così come sono sanciti dal Contratto Collettivo Nazionale e – si continua a leggere – ogni dipendente ha maturato un debito orario pur essendo sempre presente sul lugoo di lavoro secondo le turnazioni indicate dal datore di lavoro”.

Ne hanno preso spunto ovviamente le realtà che si trovano all’opposizione del governo regionale, tramite una interrogazione presentata a settembre 2018 dal consigliere M5S Davide Barillari e dal consigliere Loreto Marcelli. La richiesta di informazioni e spiegazioni al presidente Zingaretti, all’assessore Di Bernardino e all’assessore D’Amato non ha ancora portato risposte. Anche la richiesta del M5S di re-internalizzare i servizi di ambulanze (che in parte sono ancora pubblici ndr) è stata bocciata dal Consiglio Regionale. Il sistema sanitario laziale però è in una situazione estremamente fluida e complessa. C’è sul piatto l’unificazione delle centrali per il Lazio sud, c’è il cambio di affidamento dai privati alle ONLUS per l’area di Frosinone, e ci sono diversi servizi in fase di ridefinizione, dalla manutenzione dei mezzi alle automediche. Insomma il clima sul tema sanitario, in Regione Lazio, rimane caldo (con peraltro alcune situazioni non chiare relative all’utilizzo di ambulanze in noleggio con conducente). L’importante è che a farne le spese non siano i pazienti e i dipendenti, che si impegnano ogni giorno per prestare un servizio fondamentale e di qualità. Bisognerà domandarsi se sarà anche retribuito?

 

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