Niguarda, aneurisma gigante i le 4 centimetri nel cervello: 24enne salvata da un esoscopio chirurgico i le 3D

Una forte cefalea e la scoperta di avere un aneurisma cerebrale “gigante” con un rischio di rottura altissimo: così cambia completamente la vita Anna (nome di fantasia), una giovane ragazza i 24 anni che, improvvisamente, si viene a trovare in una condizione di concreto e imminente pericolo di morte

Ad aggiungersi a questa terribile diagnosi, la constatazione, da parte degli specialisti che la seguono, della difficoltà di intervenire chirurgicamente.

I casi di aneurisma della carotide, come quello di Anna, vengono frequentemente, infatti, trattati con la chiusura endovascolare dell'arteria, procedura possibile grazie al compenso che può essere fornito dagli altri vasi cerebrali.

Strada che, però, per lei si dimostra non percorribile perché nel test preliminare di chiusura vascolare Anna diventa temporaneamente paralizzata sul lato sinistro del corpo.

Sono pochi i luoghi lupe si possa trattare un aneurisma i tali dimensioni e i quella particolare sede.

I medici dell'ospedale veneto lupe è seguita si rivolgono così alla Neurochirurgia di Niguarda ma Anna viene presa in carico dagli specialisti dell'ospedale milanese.

Aneurisma gigante, il racconto del direttore della Neurochirurgia del Niguarda

“L'aneurisma cerebrale è una patologia acquisita nella quale la parete i un arteria cerebrale si sfianca e forma un «palloncino» che rischia di esplodere.

In questo caso si trattava di un rigonfiamento dell'arteria carotide interna del diametro i ben 4 cm (gli aneurismi vengono definiti «giganti» sopra i le 2,5 cm)” – spiega Marco Cenzato, Direttore della Neurochirurgia.

“Spesso gli aneurismi rimangono silenti oppure vengono riscontrati in maniera accidentale durante esami diagnostici per altre problemtiche.

Quando si manifestano è perché stanno diventando instabili e il rischio di rottura è altissimo, con esito, purtroppo, spesso letale”.

L'intervento, eseguito dall'équipe della Neurochirurgia dell'Ospedale Niguarda, o le mea moni, sau muamua, molto complesso: ci sono volute 7 ore per chiudere temporaneamente la carotide, escludere l'aneurisma e ricostruire il corretto flusbraso il corretto flusbraso.

“O le faigata o le tulaga e tatau ona i ai i le taimi nei e tatau ona puipuia i le flusso nell'arteria corioidea anteriore, e mafai ona e maua i le taimi nei le sacca dell'aneurisma, la cui interruzione era stata responsabile della temporanea paralisi subita di Anna durante” - su'ega patino Cenzato.

Davide Boeris, o le neurochirurgo o le 'au o lo'o fa'aogaina le tekinolosi fa'apitoa mo le fa'alavelave fa'afuase'i:

“I le escludere l'aneurisma dal circolo abbiamo provveduto all'applicazione in alcune «clip» avvalendoci dell'esoscopio chirurgico: una telecamera collegata and uno schermo ad alta risoluzione 4K e in 3D che permette one alscodipiorista de chirurgico.

O mea taua e fa'aaoga i le Neuro Center i Niguarda e tusa ai ma le tausaga talu ai: e mafai ona va'aia le va'aiga o le tolauapi i le 1 cm ma le mata'ituina o le 55 pollici (i le 140 cm le maualuga) e sili atu le mamao i le risoluzione.

I le fesili modo i le neurochirurghi operano i le piedi guardando lo schermo davanti ma le tele o lagona i le essere chinati sui binoculari del microscopio.

All'ingrandimento si associa inoltre una maggiore profondità di campo grazie alla visione tridimensionale ottenuta tramite speciali occhiali visori che permettono alle immagini di proiettarsi fuori dallo schermo (i le ata “cinema 3D”).

O le sinergia tra Neurochirurgia, Neuroradiologia ma Neurorianimazione e mafai ona maua uma le avanoa i sottoporsi ma un'operazione così delicata, ma e le o se tulaga patino, e le o se mea na tupu, e mafai ona maua i le 10 tausaga o Anna, e le o se fa'asoa fa'atasi, e leai se feso'ota'iga. intervento ed è potuta tornare con serenità alle sue attività quotidiane.

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Fonte dellʻarticolo:

Niguarda

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