Alimentazione in gravidanza: cosa mangiare e cosa evitare

Una corretta alimentazione in gravidanza è fondamentale in quanto lo stato di nutrizione della mamma influisce sulla salute del bambino

È importante, quindi, equilibrare l’apporto calorico e contenere l’aumento del peso per prevenire patologie neonatali e diabete gestazionali.

Quanti pasti fare durante la giornata?

Durante il giorno si consiglia di dividere il cibo tra tre pasti (colazione, pranzo, cena) e due spuntini.

Gli spuntini sono obbligatori, altrimenti si arriva con più fame al pasto principale e si immagazzinano più calorie.

Gravidanza e alimentazione, quali sono i cibi da evitare

I dolci e il rischio di diabete gestazionale

Non mangiare dolci, mai, in nessuna occasione: dolciumi, merendine confezionate, caramelle eccetera, danno calorie con scarso valore nutritivo.

Gli sbalzi glicemici che si creano passano attraverso la placenta e creano problemi al feto, in primo luogo tramite la predisposizione della madre al diabete gestazionale, ma anche indipendentemente da questo possono alterare la crescita fetale, la quantità di liquido amniotico, e favoriscono lo sviluppo di diabete tipo 2 nel feto quando sarà adulto.

Non assumere creme a base di nocciola, perché in realtà sono fatte con olio vegetale (come dichiarato da lista degli ingredienti).

È preferibile, piuttosto, mangiare due quadretti di cioccolato buono, magari artigianale, con una fetta di pane a fine pasto o come spuntino.

Attenzione agli zuccheri nascosti: è buona abitudine leggere le etichette degli alimenti.

Lo avresti mai detto che c’è lo zucchero anche in cibi salati, quali il salame ed i sughi pronti?

Alimenti crudi e toxoplasmosi

In caso di esame negativo alla toxoplasmosi è vietato mangiare i cibi crudi, così come fare i lavori di giardinaggio la pulizia la lettiera del gatto.

Non importa allontanare il gatto di famiglia, è assolutamente inutile e crea solo dispiaceri.

Cosa e quanto bere in gravidanza

È importante bere tanto, si consigliano almeno 2 litri di acqua al giorno.

Bere in abbondanza favorisce la regolarità intestinale, aumenta la diuresi, riducendo così il rischio di infezioni delle vie urinarie e vaginali, che possono mettere a rischio il regolare decorso della gravidanza.

La spia se si beve davvero a sufficienza è il parametro dell’esame urine che esprime il peso specifico, cioè la densità: quanto più basso è questo valore, tanto meglio stiamo bevendo.

Nel primo trimestre, quando ci sono le nausee, meglio bere a piccoli sorsi durante la giornata.

Sono sconsigliate le bibite gassate e i succhi di frutta: oltre all’impatto calorico, sono bevande contenenti varie sostanze chimiche usate come conservanti.

Per di più, l’acidità di stomaco che spesso accompagna la gravidanza, peggiora con questo tipo di bevande.

L’acqua minerale naturale, con lieve grado di effervescenza, può essere gradita, soprattutto nel primo trimestre quando ci sono le nausee.

Si possono bere con moderazione bevande contenenti caffeina.

Attenzione, però, a sospendere l’assunzione di troppi caffè perché potrebbe verificarsi una cefalea da rebound, pertanto si consiglia di ridurre gradualmente l’assunzione di queste bevande.

Per quanto riguarda le tisane la maggior parte delle preparazioni a base di erbe è sconsigliata in gravidanza, è quindi meglio parlare con il medico prima di assumere bevande e rimedi erboristici.

Riguardo all’alcol, l’assunzione di piccole quantità, per esempio in occasioni speciali o due dita di vino ai pasti, non è controindicata.

Ad alte dosi l’alcol è responsabile di malformazioni e ritardo mentale nel neonato.

Alimentazione, l’aumento del peso in gravidanza

È opportuno tenere sotto controllo il peso corporeo: la quantità di kg concessi per l’aumento in gravidanza (10-12) varia a seconda del peso di partenza, come espresso dal BMI (peso/altezza al quadrato).

Se si parte sovrappeso, i chili concessi sono di meno e bisogna mettersi a dieta sin dalle prime settimane.

È importante controllare il peso a ogni visita dal ginecologo.

Se ci sono situazioni particolari, come per esempio una sindrome dell’ovaio policistico con insulinoresistenza, meglio consultare una nutrizionista o dietista esperta nel settore per fare un programma alimentare personalizzato.

La gravidanza è un viaggio bellissimo, cerca di non correre rischi inutili!

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Fonte dell’articolo

Medicitalia

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