Anossia: che cos'è, quali sono i sintomi, e come si interviene sul paziente

Con il termine “anossia” (in inglese “anoxia”) si intende invece la diminuzione marcata o totale assenza di ossigeno a livello tessutale e cellulare, cioè una grave forma di ipossia

L’anossia può essere istotossica, cioè dovuta al danneggiamento dei tessuti, oppure conseguente ad un gravemente diminuito apporto di sangue nei tessuti interessati (anossiemia): tali situazioni determinano mancanza di ossigeno nel tessuto a causa di una insufficiente irrorazione ematica o per deficienza di utilizzazione dell’ossigeno pur in presenza di adeguata irrorazione ematica.

L’anossia è una emergenza medica che se non risolta celermente porta in breve tempo alla morte dei tessuti, specie quelli particolarmente sensibili alla mancanza d’ossigeno, come quelli nervosi.

Cause di anossia

L’anossia può essere provocata, favorita o correlata a varie patologie e condizioni, tra cui:

  • embolia polmonare;
  • ictus cerebrale;
  • infarto miocardico acuto;
  • insufficienza cardiaca;
  • anemia;
  • angina pectoris;
  • Apnee notturne;
  • Aterosclerosi;
  • cancro ai polmoni;
  • cirrosi epatica;
  • intossicazione da monossido di carbonio;
  • polmonite;
  • scompenso cardiaco;
  • sepsi;
  • shock settico;
  • ustioni gravi.

Anossia cerebrale

Con “anossia cerebrale” si intende la mancanza di ossigeno alle cellule cerebrali che, in assenza di esso, muoiono nel giro di  non oltre 5 minuti determinando danni spesso irreversibili (o solo in parte reversibili grazie a lunga riabilitazione) che possono variare da deficit motori e/o sensoriali, alterazioni del comportamento, deficit delle capacità cognitive e/o della memoria, fino – nei casi più gravi – al coma ed al decesso del paziente, se l’ossigenazione non viene rapidamente ripristinata.

Anossia ischemica

Con “ischemia” in medicina si indica un deficit parziale o totale dell’apporto di sangue in un tessuto, determinata da varie cause, ad esempio un trombo (come spesso avviene nell’infarto del miocardio) o una emorragia (come ad esempio avviene in un ictus cerebrale su base emorragica).

Ovviamente, venendo a mancare nell’ischemia l’apporto di sangue in un dato tessuto ed essendo il sangue il veicolo dell’ossigeno, quel tessuto andrà incontro appunto ad anossia e, se non viene presto ripristinato il flusso ematico, a necrosi (morte).

Anossia anossica

Si manifesta in tutte le circostanze che prevedono una caduta della pressione parziale di ossigeno in circolo.

Possono dipendere da una inadeguata respirazione o comunque da una insufficienza degli scambi gassosi, come nel pneumotorace, nell’asma bronchiale, ad una occlusione delle vie aeree respiratorie, alla presenza di liquidi negli spazi respiratori come sangue, muco, essudati.

Shunt venoso-arterioso dovuto a malformazione cardiache o vascolari, con conseguente miscelazione dei due tipi di sangue a concentrazione di ossigeno diverse.

Anossia stagnante

Si manifesta in tutte quelle circostanze in cui si ha rallentamento del flusso sanguigno per insufficienza cardiaca o per eventi patologici legati al reflusso sanguigno.

In tutti questi casi, dove si osserva una diminuzione della pressione parziale di ossigeno nel sangue venoso, si manifesta una ipossia degli apparati.

Essa è conseguente al fatto che nonostante il tempo di contatto tra sangue e tessuti sia aumentato, è sempre inadeguato a supplire l’apporto necessario.

In tali evenienze inoltre l’emoglobina sarà del tutto desaturata.

Anossia anemica

E’ dovuta o alla diminuzione degli eritrociti in seguito ad anemie di qualsiasi genere, oppure alla diminuzione del potere di trasporto ad essi legato.

Questa ultima circostanza è legata a tutte le forme di meta-emoglobina, o ai casi di avvelenamento da CO: questo mostra un affinità per il cromoprotide notevolmente superiore all’ossigeno, ed inoltre sposta la curva di dissociazione verso sinistra inducendo un’anossia acuta.

Anossia istotossica

Responsabili di questa ultima categoria di insufficienze sono i cianuri e l’ acido cianidrico: hanno la caratteristica di bloccare la citocromo ossidasi a livello tissutale.

Non dovrebbe essere di norma annoverata tra le anossie poiché l’ossigeno arriva ma non viene utilizzato.

Il Blu-metilene è un ottimo antidoto, difatti inducendo la formazione di meta-emoglobina favorisce il rilascio degli agenti tossici che mostrano un’ elevata affinità per la forma ossidata del cromoprotide.

Anossia neonatale

Con “anossia neonatale” si indica la diminuzione di ossigeno al cervello del neonato che può determinare danni gravi ed irreversibili.

E’ importante ricordare che durante il parto, si verifica sempre una temporanea anossia che ha la funzione di fare da stimolo per attivare la respirazione agendo sui centri respiratori che si trovano nel bulbo.

Se però l’anossia si prolunga, mette a rischio la vita del neonato.

Le cause di anossia neonatale possono essere:

  • danni funzionali dei centri respiratori bulbari;
  • malformazioni delle vie respiratorie;
  • ostruzione delle vie aeree.

Un fattore di rischio per l’anossia neonatale è il parto pre-termine.

Sintomi e segni

L’anossia stessa è un segno di una patologia o condizione sottostante che la provoca.

All’anossia possono associarsi sintomi diversi in base alla patologia o condizione che l’hanno causata.

Sintomi e segni comunemente associati ad anossia, sono:

  • cianosi;
  • malessere generale;
  • letargia;
  • vertigini;
  • dispnea (difficoltà respiratoria);
  • visione offuscata;
  • difficoltà uditive;
  • stato confusionale;
  • mal di testa;
  • tachicardia (aumento della frequenza cardiaca);
  • tachipnea (aumento della frequenza respiratoria);
  • ipertensione arteriosa;
  • perdita della coordinazione motoria;
  • difficoltà nella concentrazione;
  • svenimento;
  • coma e morte nei casi più gravi.

Terapie

Il trattamento di una anossia è subordinato alla causa che l’ha provocata.

In attesa di una diagnosi definitiva, necessaria per impostare una terapia specifica per l’agente eziologico, in alcuni casi potrebbe essere raccomandata una ossigenoterapia.

Se i sintomi sono gravi potrebbe essere necessario un aiuto meccanico per respirare (ventilazione meccanica).

Rischi e complicanze

Un’anossia può danneggiare irreversibilmente organi vitali come cervello e cuore in meno di 5 minuti.

Le conseguenze possono essere convulsioni, coma o addirittura il decesso del paziente.

Per approfondire

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