Che cos’è il fibroscan?

Il fibroscan (Elastografia epatica) è una metodica diagnostica utile a quantificare la fibrosi epatica, vale a dire il fenomeno di cicatrizzazione che consegue a malattie come l’epatite virale e che può portare alla cirrosi epatica

Questa tecnica è eseguita grazie ad uno strumento, chiamato fibroscan

L’apparecchio è costituito da una sonda ad ultrasuoni montata su un sistema vibrante, a prima vista simile a quella dei comuni ecografi.

La sonda del fibroscan viene applicata sulla cute del costato a destra: l’impulso che genera determina la propagazione di un’onda elastica attraverso il fegato, la cui velocità, misurata per mezzo degli ultrasuoni, è direttamente correlata alla sua rigidità (a sua volta dipendente dalla quantità di fibrosi).

Fino ad ora, questa informazione era ottenibile solo con una biopsia epatica, ossia con un prelievo dal fegato, eseguito, in anestesia locale, con un apposito ago.

La biopsia epatica è però una procedura invasiva; inoltre, il frammento di tessuto che si ottiene, se piccole dimensioni, può non rappresentare fedelmente lo stato del fegato nella sua interezza.

Per le sue caratteristiche, dunque, il fibroscan, è particolarmente utile per un monitoraggio nel tempo delle malattie epatiche, della loro evoluzione e della risposta al trattamento.

Il fibroscan è doloroso o pericoloso?

No, non è doloroso né pericoloso, come una qualsiasi ecografia.

Chi può effettuare il fibroscan?

Chiunque può essere sottoposto a questa indagine su indicazione da parte del medico curante, o di un medico specialista.

Come funziona l’esame?

Il fibroscan è una procedura ambulatoriale che dura al massimo 15 minuti, del tutto indolore, facilmente ripetibile nel tempo e rappresentativa di un campione di tessuto epatico almeno cento volte maggiore rispetto a quello ottenuto di una tipica biopsia epatica.

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Fonte dell’articolo

Humanitas

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