Le conseguenze di COVID-19: la stenosi tracheale nei pazienti intubati

Tra le conseguenze legate alle forme più gravi di COVID-19 c’è la stenosi tracheale: un “restringimento” della trachea dovuto al formarsi di una fibrosi, una specie di cicatrice. Colpisce i pazienti che, in seguito a insufficienza respiratoria, vengono intubati o tracheostomizzati.

Stenosi tracheale: un aumento dei casi, con Covid-19

Generalmente questa complicanza si manifesta in 1 paziente su 1000 tra le persone ricoverate in Terapia Intensiva.

Tuttavia da un anno, con l’aumento esponenziale dei pazienti intubati e/o tracheostomizzati a causa di COVID-19, il numero di casi è cresciuto in maniera visibile.

I sintomi della stenosi tracheale possono somigliare a quelli di alcune malattie respiratorie, per esempio l’asma, fatto che si ripercuote sull’immediatezza della diagnosi.

Le procedure chirurgiche possono essere varie: alcuni pazienti sono stati curati con tecniche conservative, come le disostruzioni con il laser in broncoscopia rigida, altri invece vengono sottoposti a una resezione tracheale.

Per approfondire:

L’ intubazione orotracheale ed i farmaci di induzione e mantenimento

Studio su intubazione durante un volo Medevac: quanto incide sulle tempistiche complessive preospedaliere?

Stenosi tracheale e COVID-19: l’approccio al paziente Covid, le manovre di intubazione

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Covid, l’uso del ‘casco’ riduce la necessità d’intubazione per insufficienza respiratoria: lo studio di SIAARTI / PDF

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Fonte dell’articolo:

Sito ufficiale Humanitas

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