Mastoidite: definizione, cause, sintomi, diagnosi e trattamento

La mastoidite è un’infezione dell’osso mastoideo provocata da un’otite media acuta purulenta. La terapia antibiotica e chirurgica risolvono di regola il problema

È una malattia caratterizzata da infezione suppurativa della mastoide, quella parte di osso temporale situata subito dietro al padiglione auricolare.

Si manifesta improvvisamente o nell’arco di 48 ore e deriva quasi sempre da una otite media acuta purulenta non curata in modo adeguato.

La mastoide infatti è in comunicazione con quella porzione di orecchio medio che si trova subito dietro al timpano (cavo timpanico): se tale comunicazione si occlude per l’infiammazione che si ha durante un’otite, si ha accumulo di pus nella mastoide, distruzione dei setti ossei, eventuale propagazione dell’infezione alle strutture anatomiche vicine (e quindi ulteriori complicanze).

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A causare la mastoidite sono gli stessi germi – solitamente batteri – che causano l’otite media acuta

I sintomi principali sono:

  • Comparsa di gonfiore che si presenta tipicamente con cute arrossata, lucida e dolente, dietro al padiglione auricolare. Il gonfiore è causato dall’estensione dell’infezione al di fuori dell’osso mastoideo nella zona sottocutanea;
  • Anteriorizzazione del padiglione auricolare: in altre parole, il bambino sviluppa il tipico orecchio a sventola a causa del gonfiore che è comparso dietro l’orecchio;
  • Scomparsa del normale solco retroauricolare, sempre a causa del gonfiore che si è sviluppato dietro al padiglione auricolare.

Questi sintomi si associano a quelli dell’otite media acuta

  • Intenso dolore all’orecchio;
  • Febbre;
  • Talvolta fuoriuscita di secrezione mucosa o francamente purulenta (otorrea) dal condotto uditivo esterno.

La diagnosi di mastoidite, viene fatta sulla base dei sintomi che il bambino presenta

La visita otorinolaringoiatrica permette di evidenziare i segni “esterni” (raccolta sottocutanea di pus dietro l’orecchio e anteriorizzazione del padiglione).

La micro-otoscopia (otoscopia che permette di ottenere una visione molto ingrandita) potrà mettere in evidenza l’arrossamento e la protrusione della membrana timpanica (segni di otite media acuta).

Talvolta il condotto uditivo esterno può essere occupato da secrezione mucosa o purulenta. Talvolta, i sintomi possono essere solo sfumati.

Nei casi avanzati, alla diagnosi clinica si affiancherà quella radiologica: la tomografia computerizzata (TC) del cranio dimostrerà una regione mastoidea diffusamente danneggiata dal processo infettivo.

Gli esami di laboratorio (emocromo con formula, PCR, VES) possono essere di aiuto per confermare l’infiammazione che si associa alla mastoidite.

Una volta fatta la diagnosi, il bambino deve essere portato quanto prima in pronto soccorso e ricoverato in urgenza per essere sottoposto a terapia antibiotica endovenosa.

Talvolta la terapia endovenosa è sufficiente per la guarigione del bambino.

L’intervento chirurgico è indicato

  • Quando non vi è miglioramento dopo 48-72 ore di cura;
  • Quando si forma un empiema mastoideo, ossia una distruzione dei setti ossei tra le cavità dell’osso mastoide e completo riempimento della mastoide con materiale purulento;
  • Quando si forma un ascesso subperiosteo, vale a dire una raccolta di materiale infetto tra osso e cute.

L’intervento chirurgico consiste nel praticare un’incisione dietro l’orecchio tramite cui si aprono le cavità ossee mastoidee, drenando all’esterno la raccolta di pus.

Generalmente, a conclusione dell’intervento vengono posizionati due tubicini: un drenaggio mette in comunicazione la cavità mastoidea appena operata con l’esterno, consentendo quindi la fuoriuscita del pus dalla ferita retroauricolare.

Un secondo drenaggio (transtimpanico) attraversa la membrana timpanica e mette in comunicazione la cassa del timpano con il condotto uditivo, permettendo di ripristinare il passaggio dell’aria nell’orecchio e riducendo l’infiammazione locale.

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Bambino Gesù

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