Soccorso in ambienti confinati, come lavorare in team e quali best practices seguire?

Quali sono le caratteristiche di un ambiente confinato? quali sono i rischi? in cosa consistono le buone pratiche di intervento?

 

Per ambiente confinato si intende:

soccorso in ambiente confinato
Una vasca di selezione del grano è un luogo confinato: accesso ristretto, progettato per attività brevi di manutenzione.

– art.66, 121 e allegato IV punto 3 del D.Lgs 81/08 e ss.mm.ii.: fanno parte degli ambienti confinati pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili;
– OSHA 1910.146 (permit-required confined spaces): “Spazio abbastanza grande e configurato affinché un lavoratore possa accedervi interamente per eseguire il lavoro assegnato, ha limitati o ristretti accessi per l’entrata/uscita, non è progettato per un’attività continua”.

Rischi dell’ambiente confinato

Diverse sono le tipologie di rischio che possono presentarsi in un ambiente confinato (fonte INAIL):
– inalazione di gas o vapori pericolosi;
– cadute dall’alto o in profondità;
– caduta di gravi;
– esplosioni, variazioni di livello dei liquidi, avviamento intempestivo di organi meccanici, incendi.

Best practices

In particolar modo, il buon senso suggerisce, in caso di necessità dettate dalla salvaguardia della vita umana e quindi nel caso sia necessario accedere ad uno spazio confinato per prestare soccorso, l’affidarsi alla preventiva messa in sicurezza dell’ambiente da parte dei Vigili del Fuoco, dotati della necessaria esperienza e formazione, nonché dell’idonea strumentazione.

Nella necessità di effettuare un intervento, a seguito della dichiarazione di avvenuta messa in sicurezza da parte dei VF, le best practices sono le seguenti:

  1. Stabilire un perimetro sicuro, allontanare bystanders e personale non necessario, bloccare eventuale traffico veicolare;
  2. Eventuali automezzi, generatori o altri strumenti provvisti di motore termico, se ne risulta necessario l’utilizzo, dovranno essere posti sottovento e a debita distanza;
  3. Disporre di una planimetria dell’area ove opereranno i soccorritori;
  4. Selezionare il personale appropriato al tipo di intervento (almeno 2 soccorritori), predisponendo idoneo personale di supporto all’esterno con un rapporto minimo di 2:1 (due persone di supporto ogni persona che opera);
  5. Se le condizioni lo permettono, rilevare i parametri vitali dei soccorritori prima dell’ingresso (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, saturazione);
  6. Ogni soccorritore deve indossare gli idonei DPI, compresa l’imbragatura di scurezza, un sistema di respirazione autonoma (bombola o con sorgente esterna) e almeno uno deve essere munito di rilevatore multigas;
  7. Se l’atmosfera dello scenario è a rischio esplosione, i sistemi di comunicazione radio devono avere idonee caratteristiche di sicurezza (ATEX);
  8. Se le condizioni di visibilità sono scarse, in assenza di dispositivi di illuminazione ATEX, vanno impiegati dispositivi di illuminazione a bastoncino tipo cyalume;
  9. Il personale impiegato nei soccorsi dovrà disporre di un sistema di respirazione ausiliario per la vittima (tipo dispositivi di fuga ad aria compressa), in nessun caso gli operatori si toglieranno la maschera per permettere alla vittima di respirare;
  10. Se la vittima è incarcerata da macerie o altri materiali, si dovrà concordare con i Vigili del Fuoco un’azione congiunta al fine di rimuovere ogni impedimento;
  11. L’estricatore SED o KED è un dispositivo di immobilizzazione per pazienti con sospetti traumi

    L’estricazione della vittima dovrà avvenire con una tavola spinale, dopo aver immobilizzato il rachide con un collare cervicale (se la vittima è cosciente, si potrà utilizzare un KED), verificare che le cinghie o i dispositivi di contenimento (“ragno”) siano correttamente posizionati;

  12. La rimozione della vittima barellata dovrà essere concertata con i VF, in quanto possono necessitare manovre particolarmente tecniche o che richiedono l’ausilio di attrezzature e materiali di derivazione alpinistica (carrucole, ecc.). Come regola generale i soccorritori devono operare in maniera tale che la vittima venga a trovarsi tra loro e la via di uscita;
  13. All’uscita, in caso di eventuale contaminazione, deve essere previsto un corridoio di decontaminazione da utilizzarsi prima del trasporto in ambulanza.

 

estricazione-esterno-montagna
I soccorsi in spazi confinati possono avvenire anche in luoghi naturali, ma cambiano alcune regole e procedure.

Nel malaugurato caso si sviluppino fiamme, ricordarsi che il calore tende ad andare verso l’alto, pertanto mantenersi rasenti al piano di superficie è condizione necessaria al mantenimento di ragionevoli condizioni di sicurezza e sopravvivenza.Stante la particolarità dell’intervento, al termine dello stesso è consigliabile un debriefing al fine di alleggerire eventuali situazioni di stress.

Sitografia:

Manuale SAC – 118 Regione Emilia-Romagna

Gestione delle emergenze negli spazi confinati e coordinamento con il sistema di soccorso nazionale – UNIMORE 

Manuale illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’articolo 3 comma 3 del Decreto del Presidente della Repubblica 177/2011 – INAIL

 

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