Elettroencefalogramma: a cosa serve l’EEG?

L’elettroencefalogramma (EEG) è un esame strumentale che consente di registrare e monitorare l’attività elettrica del cervello

L’attività cerebrale dà origine a delle onde elettriche. In condizioni normali, in un adulto a riposo le onde cerebrali hanno una frequenza di 8-13 cicli al secondo (ritmo alfa). In caso di patologie a carico del cervello, tale ritmo risulta alterato e i risultati dell’EEG permettono di effettuare una Diagnosi preliminare, da approfondire poi attraverso altri esami.

A cosa serve l’elettroencefalogramma

L’EEG viene usato per diagnosticare patologie a carico del sistema nervoso quali infezioni cerebrali, epilessia, disturbi cerebrovascolari, disturbi del Sonno e della memoria.

Viene utilizzato spesso in seguito a traumi cranici, mentre è di scarsa utilità nei casi di cefalea.

Elettroencefalogramma: come si esegue

Il paziente si distende in posizione supina, con gli occhi chiusi e in posizione da riposo.

Sul cuoio capelluto vengono fissati piccoli elettrodi di metallo (simili a quelli utilizzati nell’elettrocardiogramma) in corrispondenza delle diverse aree della corteccia cerebrale.

Gli elettrodi, collegati ad un amplificatore, raccolgono gli impulsi elettrici del cervello e li inviano ad un registratore e ad un’apparecchiatura capace di tradurli in un grafico.

L’esame ‘in veglia’ dura circa mezz’ora, mentre quello in corso di sonno varia dalle due ore delle registrazioni diurne, all’intera notte per quelle notturne.

L’EEG con metodo Holter prevede la registrazione continua nel corso delle 24 ore.

I risultati dell’EEG sono disponibili dopo circa due giorni dall’esame.

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