Ipocapnia: definizione, sintomi, cause, diagnosi, valori, trattamento

Con “ipocapnia” (anche chiamata “acapnia”) in medicina si intende la diminuzione della concentrazione di anidride carbonica (CO2) nel sangue

In conseguenza di tale diminuzione, si può verificare una modificazione dell’equilibrio acido-base del sangue, per cui questo tende a diventare più basico.

Il termine “ipocapnia” deriva dal greco ipo (sotto) e kapnos (fumo).

Valori normali e patologici della capnia

I valori normali della capnia, cioè la pressione parziale dell’anidride carbonica nel sangue arterioso (PCO2), sono compresi tra 35 e 45 mmHg.

L’ipocapnia si verifica quando la PCO2 è inferiore ai 35 mmHg, tuttavia i sintomi che determina cominciano ad essere evidenti di solito al di sotto dei 30 – 25 mmHg.

La PCO2 si misura tramite emogasanalisi.

Ipocapnia e ipercapnia

Con ipercapnia si intende un aumento della concentrazione di anidride carbonica nel sangue ed è l’opposto dell’ipocapnia.

L’ipercapnia si verifica quando la PCO2 supera i 45 mmHg.

Cause e fattori di rischio dell’ipocapnia

L’ipocapnia può essere determinata o favorita da varie patologie e condizioni, quasi sempre correlate a cause polmonari, cardiache e/o ambientali.

Nella maggioranza dei casi la condizione eziologica più frequente è l’aumento dell’attività respiratoria (iperventilazione), che può essere:

  • fisiologico (volontario o involontario): ad esempio in caso di forti emozioni come terrore ed ansia cronica, o di stress psico-fisico, specie nelle donne;
  • patologico: determinato da anossia o da elevate temperature, o ancora da varie patologie polmonari e cardiache.

L’iperventilazione può portare ad uno stato di alcalosi respiratoria, ovvero ad una diminuzione di anidride carbonica e un conseguente sbilanciamento verso l’alto del pH.

Altra causa può essere l’alcalosi respiratoria compensatoria con ipocapnia, perché il corpo cerca di “eliminare” con l’emuntorio polmonare acidi (ad esempio acido carbonico H2CO3) sotto forma di CO2.

Altre possibili cause sono:

  • uso di farmaci salicilati;
  • uso di progesterone;
  • patologie epatiche che causano insufficienza epatica;
  • embolia polmonare;
  • permanenza ad elevate altitudini (in questo caso l’ipocapnia è cronica ed è un normale segno di compensazione dell’organismo alla diminuzione della pressione di ossigeno).

Sintomi e segni

I sintomi e segni di ipocapnia diventano evidenti generalmente quando l’ipocapnia è almeno di grado moderato, cioè con PCO2 inferiore ai 25 mmHg.

I segni e sintomi, sono:

  • malessere generale;
  • bradipnea (riduzione della frequenza respiratoria);
  • ansia;
  • senso di panico;
  • vertigini;
  • dispnea (difficoltà respiratoria);
  • svenimento;
  • tremori muscolari;
  • disturbi della sensibilità periferica;
  • aumento di tono della muscolatura scheletrica specie a mani e piedi;
  • ipotensione arteriosa (“pressione bassa”);
  • ipotensione arteriosa;
  • tachicardia.

Altri sintomi possono comparire, in base alla causa specifica che ha determinato ipocapnia.

Rimedi all’ipocapnia

La terapia di una ipocapnia è subordinata alla causa specifica a monte che l’ha determinata.

Di solito l’ipocapnia ed i suoi sintomi tendono a regredire spontaneamente entro breve tempo, grazie ai numerosi meccanismi feedback automatici di regolazione dell’organismo.

Nei casi più gravi è necessario intervenire in modo da aumentare la pressione dell’anidride carbonica.

In caso di iperventilazione può risultare utile la respirazione dentro un sacchetto.

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