Lotta al monossido di carbonio: il sistema del 118 di Trieste ASUITS

Danni e morte da intossicazione evitabili per cittadini ed operatori curando sicurezza e prevenzione. Attenzione al contesto, innovazione, ricerca e miglioramento continuo quali elementi essenziali per approcciare una tematica misconosciuta.


Autori: Alessandro Boico, Mauro Milos, Barbara Brajnik, Marco Sega, Barbara Petronio, Alberto Peratoner
SSD 118 Trieste – Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione
Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Trieste.

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Quanto è importante il rilevatore di monossido? Un approfodito report del 118 di Trieste vi spiega perché può salvarvi la vita.

Le atmosfere inquinanti, asfissianti ed esplosive, sono tematiche spesso sottovalutate e poco conosciute in ambito sanitario, spesso intese come materie di competenza esclusiva dei Vigili del Fuoco. E’ indiscutibile infatti che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, attraverso una formazione capillare di tutti i suoi componenti, inclusi i loro nuclei NBCR, nell’ambito del soccorso sia il primo responsabile a garantire una scena sicura per tutti gli operatori dell’emergenza coinvolti nei vari scenari. Da parte degli operatori del soccorso sanitario territoriale una domanda sorge spontanea: ma cosa succede quando ci si trova ad espletare un intervento e i Vigili del Fuoco non sono sulla scena? Chi garantisce la nostra sicurezza?

Domanda legittima, perché chi opera sui mezzi di soccorso sa benissimo che gli interventi congiunti sono circoscritti a rare casistiche per cui il contesto è già ben definito al momento della richiesta di soccorso. E non sempre, per diverse ragioni, è possibile effettuare interventi congiunti, nemmeno quando sarebbe indicato. Quindi, in assenza dei Vigili del Fuoco, la valutazione della sicurezza chi la fa?

Il cardine della sicurezza durante un intervento di soccorso, come enunciato sia nei corsi di primo soccorso per il personale volontario, sia in quelli avanzati dedicati ai professionisti sanitari, è la valutazione della scena. La messa in sicurezza della scena diviene così procedura prioritaria rispetto all’approccio alla vittima. Ma coloro che intervengono sono davvero in grado di attuare quanto previsto? Quale la formazione e quali gli strumenti disponibili per poter garantire una scena sicura?

Al di là dei ben noti pericoli visibili e/o prevedibili che oramai i professionisti del soccorso sanitario sono addestrati ad individuare in virtù della formazione e del background esperienziale, come fanno gli operatori, anche con comprovata esperienza, a proteggersi da qualcosa d’invisibile o pericoloso come atmosfere asfissianti o inquinate da monossido di carbonio o gas letali/esplosivi?

Ai quesiti esposti il SISTEMA 118 TRIESTE, ha voluto dare una prima risposta già nell’anno 2013.

Anticipando i tempi, è stato il primo Sistema di soccorso sanitario territoriale aziendale del Friuli Venezia Giulia a predisporre una procedura dedicata e un protocollo sanitario per la gestione e trattamento della persona con intossicazione da CO. Inizialmente le squadre operative di soccorso sono state formate ed in seguito dotate di rilevatori multigas.

Nello specifico si tratta di dispositivi che rilevano e quantificano la presenza di: Monossido di Carbonio, Idrogeno Solforato e Ossigeno oltre che i limiti di esplosività dei gas infiammabili come il Metano, Propano, Butano, ecc. A differenza dei normali rilevatori monogas in commercio, quelli acquisiti dal SISTEMA 118 TRIESTE, dispongono di più sensori che rendendo molteplici i campi di utilizzo: dagli ambienti confinati, a quelli industriali, agli spazi aperti, fino ad arrivare agli incidenti stradali con coinvolgimento di automezzi alimentati da GPL o altre sostanze pericolose. Sicuramente uno sforzo notevole ed innovativo per quei tempi, sia da parte del personale medico ed infermieristico della Struttura che ha dato il primo innesco a questa materia pionieristica nel soccorso sanitario, sia per l’elevato impegno economico necessario all’acquisizione della strumentazione.

Gli anni passano, il personale culturalmente si arricchisce e le conoscenze aumentano. Ed è così che, dopo analisi, consulenze e riorganizzazione, ci si accorge che lo sforzo fatto fino a quel momento non è più sufficiente a fronteggiare gli scenari complessi. D’altronde si sa, la perfezione non esiste, si può solo cercare di inseguirla e solo perseverando nell’intento è possibile portare il sistema ad un miglioramento continuo delle prestazioni.

Valutando i processi e la continua innovazione tecnologica, è risultato evidente che la formazione del personale sanitario non era più adeguata al contesto e i programmi di manutenzione degli apparecchi in outsourcing poco puntuali. In sintesi vi era la necessità di aggiornare le competenze e le apparecchiature, al fine di rendere più efficiente e sicuro quello che con tanto orgoglio si era costruito.

Nel 2018, la Direzione del SISTEMA 118 TRIESTE si fa promotrice di una scelta razionale e responsabile, avviando un processo di revisione delle procedure, analizzandone i contenuti scientifici, gestionali nonché quelli operativi.

Attraverso motori di ricerca sono state consultate banche dati on-line, finalizzate alla raccolta e diffusione elettronica di articoli e studi scientifici nello specifico campo, nonché riviste specializzate nel settore della produzione, diffusione e vendita dei citati dispositivi e componentistica di supporto.

Con la collaborazione della DIREZIONE REGIONALE ANTINCENDI – Nucleo N.B.C.R. – F.V.G  dei Vigili del Fuoco è stata elaborata una nuova procedura sulla gestione ed utilizzo corretto dei rilevatori multigas in dotazione.

Con l’obiettivo di migliorare la gestione delle apparecchiature, si è provveduto all’invio degli esplosimetri ad un centro autorizzato. Parallelamente si è deciso di gestire al proprio interno il processo manutentivo, a garanzia della sicurezza e continuità nelle verifiche.

Per poter effettuare i test periodici sugli strumenti, nonché provvedere in autonomia alla certificazione del processo di taratura, è stata acquisita una stazione di calibrazione completa di stampante e supporto bombola elettronico, che consente la certificazione della flotta dei rilevatori. Questo sistema di prova automatico offre la possibilità di accedere ed analizzare i dati contenuti nei rilevatori multigas attraverso un sistema informatizzato.

Al fine di evitare discontinuità nell’utilizzo dei presidi, in relazione alla necessità di continui controlli, si è scelto di far acquisire le necessarie competenze specifiche ad un operatore del SISTEMA 118 TRIESTE, attraverso un percorso formativo effettuato dalla ditta fornitrice delle apparecchiature in uso. Ciò ha consentito la predisposizione di un programma manutentivo secondo normativa vigente, garantendo così la puntuale calibratura dei dispositivi e consentendo la loro continuità di utilizzo ed efficienza.

Alla fine del processo riorganizzativo, all’inizio del 2019 è stata resa operativa la nuova procedura. Nell’arco di soli tre mesi, i rilevatori multigas in nostro possesso hanno già consentito di individuare e trattare sul territorio triestino diverse situazioni di intossicazione da Monossido di Carbonio, 2 delle quali degne di approfondimento sulle cause che hanno generato l’evento. Descrizione approfondita nella sezione Case Report.

Con l’obiettivo di implementare le competenze ed arricchire il background culturale degli operatori, il SISTEMA 118 TRIESTE sta programmando degli incontri periodici finalizzati alla formazione ed aggiornamento di tutte le squadre operative. Anche attraverso audit sui singoli casi, vengono analizzate gravità e tipologia degli eventi nonché i rischi cui possono essere esposti, promuovendo anche l’utilizzo del dispositivo in tutti gli interventi. Le skills vengono migliorate attraverso esercitazioni pratiche, finalizzate all’acquisizione di maggior dimestichezza di utilizzo ed interpretazione delle rilevazioni effettuate dagli strumenti.

In questi mesi si è potuto appurare, attraverso

Il sistema di taratura è fondamentale per avere un rilevatore sempre efficiente

l’analisi degli interventi si soccorso, che le atmosfere inquinate possono trovarsi ovunque, anche in aria aperta e non necessariamente in spazi confinati.

A differenza di quanto riportato in letteratura, dall’analisi della casistica, risulta evidente che nell’ambito delle intossicazioni da CO, la stagionalità non è da considerarsi come dato assoluto per un’analisi predittiva; infatti sono state rilevate intossicazioni da monossido anche in piena estate, semplicemente causate da caldaie mal funzionanti utilizzate per la produzione di acqua calda.

Parallelamente, è stato evidenziato che, anche in assenza di sintomatologia di natura neurologica, l’utilizzo dei rilevatori è indicato in quanto è stata individuata la presenza di CO all’interno di locali per cui si è intervenuti a seguito di allertamento per altre patologie.

Rilevazione di monossido e sicurezza: Perché la redazione di questo articolo?

La risposta è poliedrica. In primis vi è la volontà di porre in risalto una tematica complessa, spesso non considerata e poco approfondita dalle linee di gestione dei sistemi di soccorso territoriale. Si tratta di condividere un approccio culturale avanguardistico in ambito sanitario, finalizzato alla maggior sicurezza sia degli operatori, sia delle persone soccorse, garantendo anche una miglior risposta clinica attraverso l’inquadramento precoce delle possibili cause.

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Perché avere i rilevatori di monossido anche nel 118? Perché nelle aziende il rischio di produrre fumi tossici o monossido è alto. Anche interventi senza VVF possono essere pericolosi o letali.

In secondo luogo il SISTEMA 118 TRIESTE vuole sensibilizzare il mondo del soccorso sanitario territoriale, al corretto utilizzo e manutenzione dei dispositivi, senza i quali gli strumenti non possono essere efficienti. Spesso purtroppo si osserva l’utilizzo imprudente di questa tipologia di presidio, soprattutto a causa di lacune di informazione/formazione. Ad esempio non è inusuale osservare operatori che indossano il rilevatore multigas acceso mentre fumano una sigaretta o si lavano le mani con gel idroalcolico. Qualcuno per verificare se lo strumento funziona, lo avvicina al tubo di scappamento acceso o espelle fumo di sigaretta sullo stesso. Queste pratiche, oltre a destabilizzare lo strumento lo rendono inaffidabile in quanto i sensori vengono danneggiati in maniera considerevole, pregiudicando il funzionamento ottimale del dispositivo con conseguente aumento del rischio.

Attualmente si sta collaborando con la DIREZIONE REGIONALE ANTINCENDI – Nucleo N.B.C.R. – F.V.G dei Vigili del Fuoco alla redazione di una linea guida da estendere a livello nazionale, dalla quale ogni sistema di soccorso sanitario territoriale possa trarre informazioni necessarie per la stesura di protocolli e la formazione del personale. Il SISTEMA 118 TRIESTE si rende disponibile a rispondere a tutti coloro che volessero approfondire tale argomentazione o porre quesiti anche prettamente tecnici.

NELLA PROSSIMA PAGINA DUE CASE REPORT:
Stanare un potenziale kille silenzioso con  l’analisi predittiva

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