Sintomi di infarto: i segni per riconoscere un attacco cardiaco

L’infarto miocardico, rappresenta una delle cause più frequenti di accesso al pronto soccorso ed è tra le prime cause di morte nei paesi industrializzati

Il sintomo dell’infarto più riscontrato, è un dolore che dal petto si irradia sino al braccio sinistro.

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L’infarto avverrà in seguito ad erosione o rottura della placca aterosclerotica in un’arteria coronarica

Si avrà poi in seguito, la formazione di coaguli che causeranno il blocco del flusso sanguigno nel vaso interessato totalmente o parzialmente.

Conseguentemente, si avrà poi necrosi del tessuto cardiaco sottostante il vaso coronarico che non avrà più irrorazione.

E’ fondamentale agire tempestivamente.

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Come riconoscere un attacco cardiaco

L’infarto miocardico ha diversi e numerosi segni d’allerta, il primo a manifestarsi sarà il dolore toracico.

Si avvertirà una sensazione di oppressione nella zona toracica.

Questo dolore sarà uguale sia negli uomini che nelle donne.

Si pensa che l’attacco cardiaco sia più comune tra gli uomini, ma si avrà un rischio aumentato nelle donne dopo la menopausa a causa della diminuzione protettiva da parte degli estrogeni.

È importante prestare attenzione ai segnali: il 30% dei casi d’ infarto riguarda infatti le donne over 60 e il recupero della funzione cardiaca dopo un infarto è frequentemente più debole nelle donne rispetto agli uomini.

Di solito il dolore inizia dietro lo sterno, sulla parte sinistra del torace, o alla bocca dello stomaco.

S’irradierà poi alle braccia, salirà  lungo le spalle e il collo e si estenderà fino alla mandibola.

Il dolore sarà oppressivo e tenderà ad aggravarsi qualora ci si sforzasse.

Nelle donne il dolore alla schiena in caso di attacco di cuore può manifestarsi in maniera più accentuata.

Si avranno difficoltà nella respirazione, alle quali si aggiungeranno nausea, vertigini e sudorazioni improvvise.

Tali difficoltà si presenteranno contestualmente ai sintomi sopraelencati.

La nausea si avvertirà in maniera improvvisa; se non è associata a problemi gastrointestinali o a un malessere di altro tipo può essere legata a un evento più grave contro il quale agire subito.

Affaticamento, spossatezza, capogiri e fiato corto, potrebbero rappresentare un altro campanello d’allarme.

Si avranno accelerazione o rallentamento del battito cardiaco.

Quelli sopracitati, sono tutti segnali da non sottovalutare e in caso dovessero presentarsi bisognerebbe rivolgersi al proprio medico.

Imparare a riconoscere i sintomi di un infarto cardiaco può salvare la vita degli altri e anche la propria

Durante un infarto, come già detto in precedenza, un trombo provoca l’occlusione di un’arteria coronarica, bloccando il flusso di sangue a parte del cuore.

Il muscolo cardiaco non ricevendo più sangue inizia a morire, per questo è fondamentale intervenire il più velocemente possibile, più tempo passa maggiore è il danno e le cellule che sono morte non possono, rigenerarsi o essere riparate.

I trattamenti farmacologici in grado di dissolvere il trombo o l’angioplastica, raggiungono il massimo della loro efficacia se iniziati entro la prima ora dall’insorgenza dei sintomi e il beneficio decresce man mano che tale tempo di intervento si prolunga.

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Tra i fattori di rischio per l’infarto miocardico, ci sono:

  • Età; colesterolo alto;  ipertensione arteriosa; diabete; sovrappeso e obesità; sedentarietà; familiarità; scorretta alimentazione; consumo di alcol, tabacco e droghe.
  • Per avere una diagnosi certa di infarto miocardico, bisognerebbe eseguire un elettrocardiogramma a 12 deviazioni al fine di definire se si è in presenza di ischemia cardiaca acuta; quest’ultima richiede un percorso terapeutico specifico da attuate tempestivamente. Percorso cardiaco che può essere l’angioplastica coronarica percutanea o un trattamento farmacologico fibrinolitico volto allo scioglimento del coagulo occlusivo

Il dolore toracico rappresenta il primo sintomo, transitorio, di un processo di rottura e riparazione della placca ateromasica e si configura nel quadro delle sindromi coronariche acute, che possono anche non creare alterazioni specifiche dell’Elettrocardiogramma.

In questi casi è sempre necessario un periodo di osservazione in ambiente ospedaliero per eseguire uno specifico test ematico chiamato Troponina Alta Sensibilità (Troponina HS) volto ad evidenziare condizione di sofferenza del muscolo cardiaco nelle ore precedenti e procedere a specifici percorsi diagnostico terapeutici.

In ogni caso di dolore toracico è fondamentale attivarsi per effettuare una valutazione medica al fine di evitare di perdere tempo prezioso.

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