Esecuzione dell'esame obiettivo cardiovascolare: la guida

L'esame obiettivo cardiovascolare rappresenta uno step fontose a livello intensivistico, in quanto molte delle malattie che richiedono un ricovero in ICU in maniera primaria o Secondaria coinvolgono il system cardiovascolare stesso

Si comprende come la conoscenza della valutazione fisica dell'aparato cardio-vascolare giochi un ruolo importante nella fisiologia e, soprattutto, nella fisiopatologia.

In questo capitolo non si vuole esaurire il vasto campo della clinica cardiovascolare, ma si vuole fornire uno strumento per analizzare in maniera sistematica il paziente per quello che riguarda la stabilità clinica e dell'apparato vascolare venosarterio.

ESAME OBIETTIVO CARDIOVASCOLARE, L'ISPEZIONE:

Durante l'esame obiettivo cardiologico l'esaminatore si pone alla destra del paziente, mentre questi può trovarsi supino, sdraiato sul fianco sinistro, o seduto (sulla sponda destra del letto o con la testata rialzata); Generalmente in ICU il paziente è posizionato supino con uno stretto margine di mobilizzazione.

La valutazione generale si effettua col il paziente supino, mentre il fianco sinistro è riservato per meglio valutare l'itto puntale o la presenza di un soffio valvolare mitralico; in pozizione seduta si valutano meglio le caratteristiche di un soffio aortico.

Respiro: la presenza di tachipnea è uno dei segni più sensibili per indicare una patologia cardio-respiratoria; del respiro si deve valutare la frequenza, la ritmicità e la profondità degli atti respiratori (si valutano in maniera inconscia per il paziente, altrimenti la tendenza è quella ad iperventilare). Si valuta inoltre la presenza di ortopnea e/o di dispnea.

Mielas: in ambito emodinamico la cute rappresenta uno degli organ più visibilmente valutazione colorito, turgore giugulare e polsi pressori; si veda il capitolo sullo shock (6 kapitolijos) per maggiori dettagli sull'utilità dell'analisi della cute in tal senso.

Bozza prieširdise: protrusione dalla gabbia toracica dell'intera area precordiale; indica una cardiopatia congenita/primi anni di vita, quando il torace è ancora deformabile.

LA PALPAZIONE NELL'ESAME OBIETTIVO CARDIOVASCOLARE:

La palpazione cardiaca in ambito clinico ruutinario appare poco utile e viene pertanto poco eseguita; solitamente si effettua usando la mano con 2 dita a piatto (di solito l'indice ed il medio) sulla normale sede dell'itto puntale, mentre il palmo della mano si localizza sulla linea parasternale sinistra.

Tramite analisi della palpazione vengono valutate la sede/dimensioni dell'itto puntale.

Fino a qualche decina d'anni fa si poteva studiare tramite l'apicocardiogramma (APG), che valutava la deflessione positiva/negativa delle diverse onde, ottenute dalla trasmissione dell'itto puntale sulla parete toracica.

L'itto della punta: è definito come la trasmissione della contrazione del setto interventricolare attraverso la parete toracica; generalmente ha dimensioni simili ad una moneta e si posiziona anteriormente all'apice cardiaco; tramite le sue modificazioni spaziali ed il diverso timing di insorgenza si possono andenere informazioni you camere cardiache.

Dell'itto laikas:

Sistolė: in casi di normalità la pulsazione normale vede un movimento di breve durata diretto verso l'esterno della cute all'inizio della sistole, con un ritorno alla posizione base alla fine della sistole stessa.

In caso di pulsazione ipercinetica si ha un itto di maggiore ampiezza e generalmente dovuto a situazioni cardiocircolatorie iperdinamiche (come le sindromi ipercinetiche); può esserci una pulsazione protratta con un itto sollevante, di durata protratta, che indica semper una patologia cardiaca (come un'ipertrofia ventricolare sinistra o un aneurisma ventricolare) oppure una pulsazione rientrante rientrante definita puncience come unlell' fine della sistole; in questo caso si pone una diagnostici differentiale fra form di pericardite costrittiva/aderenze pleuro-pericardiche (con rientro ampio) ed un sovraccarico ventricolare (con rientro circoscritto).

Presistolė: un itto della punta pre-sistolico è dovuto al battito atriale, che solitamente rappresenta l'equivalente tattile del IV tono in situazioni in cui l'aumento della pressione telediastolica ventricolare è elevata.

Tipicamente sono situazioni con ipertrofia ventricolare, cardiopatia ischemica, aneurisma ventricolare, ipertensione arteriosae/o stenosi aortica valvolare/sottovalvolare.

Protodiastolė: tipicamente dovuto ad un riempimento del ventricolo eccessivo, è l'equivalente tattile del III tono, in situazioni di patologia ventricolare severa come in caso di insufficienza mitralica, difetti interventricolari/interatrialie/o insufficienzi cardiaca.

Sede dell'itto:

Tai normalu: si localizza al V spazio intercostale, 1 cm medialmente alla linea emiclaveare sinistra, la cui origine deriva da una torsione in direzione anterio e verso destra della regione apicale (di pertinenza del ventricolo sinistro), che s'isistoizleioperifica disposizione spiraliforme delle fiber miocardiche).

Ipertrofia ventricolare sinistra: se questa è notevole, il setto ruota sul proprio asse maggiore in senso antiorario (per cui le camere sinistre divengono più anteriori); in caso di ipertrofia concentrica, l'itto cardiaco diventa più evidente, più esteso della norma, mentre in caso di ipertrofia eccentrica l'itto cardiaco si sposta a sinistra ed inferiormente.

Ipertrofia ventricolare destra: il setto ruota sull'asse maggiore in senso orario (le camere destre divengono più anteriori), con un impulso parasternale sinistro/epigastrico generato dalla parete anteriore del ventricolo destro, che viene palpato meglio dall'eminenza Tenar dellatroinis ).

ESAME OBIETTIVO CARDIOVASCOLARE, LA PERCUSSIONE:

In ambito cardio-vascolare la tecnica percussoria non viene utilizzata dato che non aggiunge ulteriori informazioni cliniche a quelle che si ottengono con un buon obiettivo, risulte inoltre imprecisa e di dubbia utilità diagnostica.

AUSCULTAZIONE:

In ambito cardiovascolare l'auscultazione si focalizza sulla perezione dei moti turbolenti del sangue e del suo vibrare contro le valvole cardiache e/o le pareti arteriose tali da essere perepiti con il fonendoscopio (įvairaus dažnio).

I foci d'auscultazione sono i punti di massima intensità in cui possono essere uditi i suoni provenienti da una particolare valvola; il fokusuoti mitralico si perepisce all'itto della punta, il fokusuoti tricuspidalico al V spazio intercostale sinistro sulla linea parasternale sinistra, il focus aortico a livello del II spazio intercostale destro sulla linea emiclaveare destra sulla sulla linea emiclaveare destra destra ed spallale il fokuso tarpšonkaulinis sinistro sulla linea parasternale sinistra linea emiclaveare sinistra.

Si aggiunge inoltre l'Area di Erb, posta a livello del III spazio intercostale sinistro sulla linea emiclaveare sinistra (subito sotto il focus polmonare), balandis si possono meglio percepire alcune patologie aortiche.

Le aree di auscultazione sono i diversi distretti periferici che per primi sono raggiunti dai diversi toni cardiaci; ogni rumore può estendersi nelle aree di propria Competenza (soprattutto i rumori mitralici riescono a diffondere ampiamente), per cui solo per effetto di sottrazione si può dedurre che un soffio in area ascellare è collèll uncompetenso del somitaliza esclusiva della valvola aortica.

ESAME OBIETTIVO CARDIOVASCOLARE: IL PRIMO TONO

Il primo tono cardiaco rappresenta la trasformazione di energia acustica del sangue sulla valvola mitrale/tricuspide (secondo alcuni Autori è dato dall'assieme delle due valvole, secondo altri Autori no) che determina l'inizio della sistole; è strutturato da tre komponenti: una prima Componente a Basa Frequenza, Cui Segue Una Componente Principe ad Alta Frequenza ed Ampiezza Elevata per Finire con un'ultima Componente a Basa Frequenza.

La struttura del primo tono si definisce trifasica.

Aš fastu: rappresenta i primi movimenti della parete ventricolare, che si pone in tensione rapidamente intorno al volume incompressibile d'eiezione;

II fase: rappresenta l'incremento pressorio dovuto alla contrazione ventricolare, con associata vibrazione delle valvole atrio-ventricolari che generano le frequenze alte ed intense (rapppresenta difatti la komponente principale del I tono);

III fazė: rappresenta l'aumento di pressione che sfocia nei grossi vasi, con oscillazione delle loro radici;

La intensità del primo tono è legata ed è dipendente dall'inotropismo (ΔP/Δt) in maniera direttamente correlata, dalla rigidità delle cuspidi valvolari (in caso di stenosi mitralica si può generare uno schiocco di chidallarasi) intensità indica la presenza in telediastole di lembi valvolari distanti (come durante la tachicardia) ed una minore intensità indica la presenza in telediastole di lembi valvolari più vicini (come in bradicardia).

Bisogna difatti ricordarsi che il movimento valvolare mitraglio/tricuspidalico è di apertura massima durante la prima fase della diastole, per poi lentamente avvicinarsi nella fase tardiva; tale fase tardiva si riduce fino a scomparire in caso di tachicardia.

Da qua la comprensione di quanto detto poc'anzi sull'intensità del primo correlato alla frequenza cardiaca.

ESAME OBIETTIVO CARDIOVASCOLARE, IL SECONDO TONO

Il secondo tono rappresenta la trasformazione dell'energia acustica del sangue sulla valvola aortica (o polmonare), determinante l'inizio della diastole; il second tono presenta un'altezza più acuta rispetto al primo tono, molto più intensa nei foci auscultatori superiori.

Il tono è dovuto alla chiusura delle valvole semilunari generato dalle correnti retrograde per calo pressorio nel ventricolo durante la fase di rilasciamento, conseguente vibrazione delle pareti vascolari.

L'intensità del tono dipende dai valori pressori contenuti nei diversi segmenti valvolari; pertanto, di solito la Componente aortica è molto più intensa.

Sdoppiamento fisiologico: è normale che Durante l'inspirazione la distanza fra A2 e P2 è di maždaug 0,04 s, menre in espirazione A2 ritorna sincrono con P2.

Tale fenomeno appare legato alla presenza di un maggiore ritorno venoso di sangue durante la fase di inspirio nelle camere destre (vedi il Capitolo 2.7.2), richiedendo pertanto un maggiore tempo di svuotamento ventricolare.

Lo sdoppiamento fisiologico può essere accentuato in maniera costante (soprattutto in caso di stenosi polmonare) oppure può essere modificabile col respiro, ma risultare semper più accentuato (come nel caso di blocco).

Sdoppiamento fisso: si definisce sdoppiamento fisso quando si ha una distanza di tono che rimane costante fra A2e P2 (generalmente di circa 0,03-0,08 sek); questo meccanismo è legato alla presenza di uno shunt sinistro-destro, con comparsa durante l'espirio di un maggior riempimento delle camere destre (come nel caso della pervietà del dotto Botallo, di un difetto inter-atriale, ecc…).

Pertanto durante la fase inspiratoria si ha il meccanismo "classico" dello sdoppiamento fisiologico e durante la fase espiratoria, l'abbassamento di pressione nelle camere destre (per riduzione del ritorno venoso) porta allo di shunt flistenza perverssu conteisment doppiamento che , appunto, rimane fisso all'auscultazione.

Sdoppiamento paradosso: si definisce tale uno sdoppiamento dove durante l'inspirazione A2 diviene sincrono con P2, mentre in espirazione la distanza fra P2 e A2 si allunga fino ad essere di ca 0,04 sek.

E' un fenomeno legato alla ritardata chiusura della valvola aortica come nel caso di stenosi valvolare aortica, ipertensione arteriosa accentuata, scompenso ventricolare sinistro, ecc).

IL TERZO TONO NELL'ESAME OBIETTIVO CARDIOVASCOLARE:

Il terzo tono viene definito come un tono protodiastolico a basa frequenza, udibile nelle camere ventricolari (soprattutto sul margine toracico sinistro) come un rumore sordo, che si manifesta maždaug 0,12-0,15 sek. è ben udibile), la cui presenza porta alla comparsa di un galoppo protodiastolico (di origine ventricolare).

La formazione del terzo tono si pensa sia legato ad una differentenza pressoria atrio-ventricolare con due possibili origini:

  • Kilmė valvolare: si ha uno scatto delle corde tendinee per eccesso di pressione nell'apertura della valvola atrio-ventricolare; questo scatto improviso (legato a strutture estremamente rigide oppure viceversa molto lasse) genererebbe il suono.
  • Origine Muscolare: si hanno delle vibrazioni nella muscolatura ventricolare sinistra per un riempimento rapido ed improvviso (come nelle disfunzione diastoliche o in caso di sunki disfunzioni sistoliche).

La presenza di un terzo tono può essere parafisiologica nei giovani dopo uno sforzo fisico, mentre negli adulti indica quasi semper un sovraccarico ventricolare di origine diastolica con insufficienza ventricolare.

ESAME OBIETTIVO CARDIOVASCOLARE, IL QUARTO TONO:

Quello che viene chiamato quarto tono è un tono telediastolico (o anche presistolico), udibile come un suono sordo a basa frequenza, che si genera maždaug 0,06–0,10 sek. dopo l'onda P nell'ECG, poco prima del primo tonas; la sua presenza porta alla comparsa di un galoppo presistolico (di origine atriale).

L'origine del quarto tono si pensa sia prodotto dagli atri per una eccessiva compressione del sangue, soprattutto durante la sistole atriale con aumento della attività contrattile dell'atrio stesso (vedi il Capitolo 2.7.4).

Sukelia pagrindinę arterinės hipertenzijos, severos aortos stenozės (su aukštesnio gradiento iki 70 mmHg), ipertrofinės ostrutinės kardiomiopatijos, širdies išemijos, mitralinės nepakankamumo priežastis.

ALTRI RUMORI:

Atidarymo momentas: è lo schiocco d'apertura della valvola mitrale, che spesso è più Frequency del relativo soffio; è un suono alta frequenza che palyginti dopo 0,07-0,12 s dal secondo tono, ben udibile sulla regione parasternale sinistra all'inserzione della IV costa omolaterale, con una intensità indipendente dalla fase inspiratoria.

Si pensa sia legato ad una improvvisa tensione delle cuspidi mitraliche (come uno spiegamento delle vele in una barca) per una importante differentenza pressoria fra l'atrio ed il ventricolo.

L'intensità ed il ritardo del suono dipendono da alterazioni anatomiche valvolari (come le calcificazioni) e dall'entità del gradiente pressorio trans-valvolare.

Lo schiocco d'apertura scompare quando i lembi divengono troppo rigidi e non più flexibili e/o se è presente un'insufficienza mitralica.

Autorius:

mitralinė stenozė (condizione più gyakori);

– mitralinis rigurgitas;

–pervità del dotto di Botallo;

–difetto ventricolare settale;

- Mixoma Atria;

–protesi valvolari;

–parafisiologico (dopo sforzi fisici per una ipercinesia del flusso).

Spustelėkite protosistolico: è un click da eiezione, equale dell'apertura delle valvole semilunari aortiche e/o polmonari (in caso di stenosi valvolare) oppure dalla radice aortica (nei pazienti senza patologia valvolare); è un suono legato alla terza fase della komponente del primo tono, per vibrazione della radice dei grossi vasi.

Generalmente è dovuto a stenosi valvolare aortica, stat ipercinetici (per eiezione accelerata dal ventricolo sinistro), aortosclerosis (soprattutto nei pazienti anziani) e/o cardiovasculopatia ipertensiva (per la presenza i una tortuosateoretica una eiezione accelerata da parte del ventricolo sinistro).

Spustelėkite meso-telesistolico: è un click che si presenta in fase meso-telesistolica (molto più tardivo rispetto ai click protosistolici), spesso confuso per uno sdoppiamento del II tono.

Generalmente è dovuto įvairių situacijų quali discinesia / contrazione miocardia asincrona, disfunzione dei muscoli papillari, prolasso mitralico (da degenerazione mixomatosa con protrusione cuspidi nell'atrio).

Sfregamento pericardico: il rumore da sfregamento pericardico è solitamente trifasico (formatas da una componente sistolica, protodiastolica e presistolica), più raramente è bifasico arba monofasico.

Presenta la caratteristica di accentuarsi con l'inspirio per abbassamento diaframmatico, con avvicinamento fra il pericardio parietale ed il pericardio viscerale anteriore.

Generalmente ha un timbro aspro e stridente, che a volte viene percepito come vibrazione, a carattere transitorio e che compare per eccessivo versamento pericardico.

Suono da širdies stimuliatorius: viene regardato un "extra-suono" prodotto dal ritmatore elettrico, dovuto alla diffusione della corrente elettrica nei nervi intercostali vicini, con produzione di contrazioni della muscolatura intercostale.

Tende a deminuire d'intensità inspirio.

Di solito è un rumore ben distinguibile dai toni cardiaci.

Ritmi di galoppo: vengono definite come tali le sequenze a tre tempi in cui è presente un tono aggiunto di origine sistolica/diastolica (che sono rispettivamente il III o il IV tono), che generalmente si presentano con rapida frequenza.

Sono suoni deboli ed a basa frequenza (valutabili pertanto con la campana del fonendoscopio) udibili con un paziente posizionato in decubito supino, mentre appare più debole se il paziente si siede o si posiziona in ortostasi.

Galoppo sistolico: è rumore aggiunto sistolico (che può essere sia protosistolico che mesosistolico che telesistolico), dove il suono aggiunto viene chiamato click-sistolico.

Può variare molto in intensità, soprattutto in base alla posizione del paziente ed agli atti del respiro; si ode meglio nell'area apico-sternale.

Galoppo diastolico: è un rumore aggiunto diastolico di differente origine; può essere di origine atriale(presistolico) dove il tono aggiunto è il IV tono, di origine ventricolare (protodiastolico) dove il tono aggiunto è il III tono oppure di sommazione (solitamente mesodiastolico) dove del confusion III dove aggiunto toil IV tonas, condizione ulteriormente favorita dall'accorciamento della diastole per tachikardiją; in quei rari casi dove non si ha la fusione completa dei due toni aggiunti e si ha un "ritmo quadruplo" (di lokomotiva).

SOFFI CARDIACI:

Le turbolenze del sangue sono alla base della spiegazione fisica dei soffi, definiti come perezione del moto turbolento sanguigno; in base al rapporto (raggio x velocità x densità)/viscosità si ottiene il numero di Reynold; a densità e viscosità costanti (tranne in patologie onco-ematologiche), il raggio della struttura e la velocità del sangue possono portare ad un aumento del numero di Reynold, pertanto alla comparsa di moto turbolento.

Si può quindi dire che l'alta velocità, le stenosi locali, le ectasie vascolari e l'insieme di stenosi/ectasia comportano un aumentato moto turbolento di sangue, pertanto un aumentato soffio.

Sede: apare fondamentale descrivere l'area di partenza del soffio (Mitralico, Tricuspidalico, Aortico, Polmonare) e la sua irradiazione (verso l'ascella, verso il collo ir kt.).

Laikas: il timing di un soffio è una delle caratteristiche base per poter classificare un soffio e si basa difatti sulla fase del ciclo cardiaco in cui si presentano (sistolico/diastolico/continuo). Oltre a questo, si possono stratificare in base alla sotto-fase del ciclo cardiaco in cui si manifestano: „proto“ quando si tratta di una fase iniziale, „meso“ quando si tratta di una fase intermedia, „tele“ quando si tratta di una fase tardiva e "pan" quando si tratta di tutta la fase.

Intensità: classicamente l'intensità dei soffi si categorizza in una scala da da da 0, dove il soffio di 6/1 appare molto lieve, pianissimo, generalmente è apprezzabile non immediatamente, ma solo con adeguata concentrazione, e siten silen à concentrazione /6 appare lieve (fortepijonas), ma subito apprezzabile all'auscultazione. I soffi di intensità 2/6 sono definiti come moderatamente lievi, di media intensità e ben udibili, mentre i soffi di intensità 3/6sono definiti come intensi (forti) con un fremito che appare apprezzabile quando si appoggia in manierao. I soffi di intensità 4/6 sono intensi (fortissimi) con un fremito apprezzabile anche con un fonendoscopio parzialmente distaccato ed i soffi di intensità 5/6 sono molto intensi con un fremito apprezzabile anche con il fonedoscopioto total.

Forma: i soffi possono essere definiti anche in base al loro andamento temporale, classicamente stratificati in formme in crescendo o in decrescendo, oppure a diamante (quando hanno una fase in crescendo ed una in decrescendo).

Dažnis: i soffi vengono Classificati in Basa Frequenza sonora cui sono Perepiti in forme a basa frequenza (attorno agli 80 Hz), media dažnis (attorno ai 80-150 Hz) ir forme ad alta frequenza (oltres).

Qualità: la qualità di un soffio è una caratteristica peculiare che dipende dalla tipologia di valvola coinvolta e dalla tipologia di danno che si gena, perché questi due aspetti determinano la intensità e la tipologia di moto turbolento. Si può avere un soffio rude (con qualità aspra), sibilante, pigolante, dolce (a carattere più musicale), oppure con altre caratteristiche peculiari (a grido di gabbiano, ecc…).

Soffi sistolici:

  • Da eiezione: il soffio si presenta in sistole (prima o dopo l'apertura delle valvole semilunari), con una forma „a diamante“, generata dalla differentenza pressoria trans-valvolare (fra ventricolo ed arteria). La gravità della valvulopatia correla con il ritardo del picco d'intensità del soffio: più tarda è l'intensità, maggiore è l'ostruzione. Tipicamente da stenosi valvolare aortica: (sia in sede valvolare che sottovalvolare), da cardiomiopatia ipertrofica (si pone in diagnosi differentenziale con la stenosi valvolare, ma solitamente non ha il secondo tono perché coperto dal soffio pristaturma che in dellalaia) , da condizioni di flusso elevato (maggiore é la gittata sistolica, maggiore è il "soffio da flusso") ed in caso di ectasia post-valvolare.
  • Da rigurgito: in questi casi il soffio si presenta in sistole, durante la contrazione isovolumetrica (per questo comprende il I tono) e l'intensità/durata sono parallele al gradiente pressorio attraverso l'orifizio in cui origina. Tipicamente è dovuta a del flusso retrogrado di sangue dai ventricoli all'atrio tramite l'ostio AV che risulta incontinente e/o per la presenza di un difetto interventricolare; la forma pan-sistolica è legata alla differentenza pressoria pressoché costante, la qualità generalmente è "soffiante", data l'elevata pressione e l'orifizio ristretto. L'intensità del soffiocorrela con la gravità della valvulopatia. Tipicamente da insufficienza mitralica, difetto interventricolare, iinsufficienza tricuspidalica.

Soffi diastolici:

Da eiezione: il soffio si presenta al termine della diastole, telediastolico (a volte meso/telediastolico), spesso con un rinforzo pre-sistolico dovuto alla componente della sistole atriale.

E' dovuto ad una stenosi degli osti valvolari(piùfrekvente valvolare mitralico) anche per fusione parziale dei due lembi e/o delle corde tendinee.

La forma del soffio è legata alla differentenza pressoria trans-valvolare, con un'accentuazione pre-sistolica dovuta ad un aumento della pressione intraatrile.

Da rigurgito: il soffio si presenta all'inizio della diastole, in decrescendo, di durata variabile; tipicamente è dovuto ad insufficienza aortica o insufficienza polmonare con un gradiente pressorio transvalvolare che si genties per incontinenza delle valvole semilunari. La gravità correla con la durata del soffio.

Soffi tęsia:

I soffi continui sono soffi che persistono attraverso la sistole e la diastole senza interruzione, tipicamente per presenza di shunt fra vasi; il soffio si pone in Diagnosi differenziale con le valvulopatie.

Forme tipiche di soffio continuo sono la pervietà del dotto di Botallo (condizione più gyakori nella popolazione), la presenza di shunt nella finestra aorto-polmonare, la presenza di difetti inter-atriali alti con insufficienza valvolare di unone rottura di Valsalva in sede atriale o nel ventricolo destro, la presenza di un soffio tiroideo (in caso di ipertiroidismo), il riscontro di un ronzio venoso (flusso venoso accelerato) e/o per la presenza di anomalie morfologio chirurgo di periferas.

SOFFI NON PATOLOGICI:

Non semper il riscontro di un soffio è indekse di patologia; ci sono molte situazioni dove il riscontro di un soffio è paprastas indeksas di un aumento del moto turbolento del sangue, senza che questo indichi volontariamente una valvulopatia.

Tali soffi (definiti "non patologici") si classificano ulteriormente in soffi innocenti, soffi fisiologici e soffi relativi.

1) Soffi innocenti:

I soffi innocenti sono dei soffi innocui, non associati ad alterazioni strutturali o funzionali a livello cardiaco; in età infantile circa il 50% dei pazienti presenta un soffio innocente che può persistere per anni per poi scomparire improvisamente.

Soffi apicosternali: sono soffi la cui intensità massima si perepisce nella regione apicosternale;

Soffio telesistolico: meglio percepito all'apice, può iniziare dopo un click sistolico e/o un galoppo sistolico; bisogna escludere che sia dovuto ad una disfunzione dei muscoli papillari e/o prolasso mitralico; in tal caso, non è di alcun impatto clinico e/o prognostico.

Soffio sistolico apicale-musicale: è un soffio che viene meglio percepito all'apice cardiaco o al margine sternale inferiore sinistro (raramente anche lungo l'area polmonare); al fonokardiograma si presenta con una frequenza uniforme (muzikinė karatė). E' un soffio molto comune nell'infanzia, privo di significato patologico.

Sindrome da schiena dritta: è un soffio di intensità 1-3/6, secondario alla perdita della normale cifosi dorsale, con compressione asintomatica del cuore e dei grossi vasi. Tale anomalia anatomica porta alla formazione di un moto turbolento di sangue che viene percepito lungo il margine sternale sinistro/III spazio intercostale, diminuiscono inspirio. La pressione sul torace si dimostra in grado di aumentare l'intensità del soffio.

Soffi del II spazio intercostale: sono soffi non patologici la cui intensità massima si perepisce a livello del II spazio intercostale sinistro;

Soffio d'eiezione sistolico polmonare: è un soffio molto dažnai, legato alla presenza di una stenosi funzionaledella camera di efflusso del ventricolo destro o nell'arteria polmonare, con formazione di moti vorticosi. Risulta primo di significato patologico.

Soffio gravidico: è un rumore continuo con accentuazione diastolica, spesso presente nel II trimestre di gravidanza, nel poerperio e/o durante l'allattamento. E' più comune sul II spazio intercostale, e viene obliterato tramite compressione del fonendoscopio; si pensa sia dovuto alla comparsa di alto flusso fra aorta e le arterie mammarie interne.

Sindrome da schiena diritta: vedi il paragrafo precedente.

Soffi cervicali: sono soffi meglio percepibili a livello dei vasi del collo;

Ronzio venoso: è un rumore continuo con accentuazione diastolica (suteikia 95% dei bambini), didžiausias intenso sotto il muscolo sterno-cleido-mastoideo, e meglio udibile con il patiente seduto. A volte può essere trasmesso al II-III spazio intercostale, venire obliterato con la compressione delle vene del collo ed essere accentuato ruotando la testa controlateralmente. E' presente negli adulti con gravi condizioni ipercinetiche yra anemija, tirotossicosis, gravidanza ir kt.

Gandai sovraclaveare arterioso: è un soffio che si ascolta nell'area sovraclaveare, che simula spesso un soffio aortico/polmonare da stenosi; non è un soffio pansistolico, ma appare molto più intenso sui vasi cervicali, obliterato dalla compressione delle arterie carotidee/suclavie. Risulta privo di significato patologico.

Soffi innocenti diastolici: non sono i sinonimi di soffi organici, ma sono "soffi da flusso", auscultabili all'apice cardiaco nelle situazioni che si accompagnano ad alta gittata (ipercinesie circolatorie/stati iperdinamici). Normalita dell'EKG/ekokardiografija permette di escludere eventuali patologie locali; non hanno impatto prognostico.

2) Soffi fisiologici:

I soffi fisiologici sono moti turbolenti che si riscontrano negli stati iperdinamici, legati difatti all'aumento della velocità del circolo ematico. Possono essere parafisiologici come nel caso di esercizio fisico e/o reazioni emotione (paura, stato ansioso) oppure patologija, atsirandanti dėl papildomos širdies patologijos, atsirandanti in caso di febre, tirotossicosis, feokromocitoma, anemija, anemija (CA). cuore polmonare cronico; beri-beri, fistole AV (da gravidanza, cirrosi epatica, Paget osseo, fistole propriamente dette), kt.

3) Soffi relativi:

I soffi relativi sono soffi prodotti da alterazioni strutturali che non interessano né le valvole né eventuali comunicazioni anomale cardiache e/o vascolari; a differentenza dei soffi organici, tendono a comparire in seguito ad un'appropriata terapia che migliori l'inotropismo ventricolare e corregga un'eventuale cardiomegalia. Esempi possono essere un soffio olosistolico puntale da insufficienza mitralica (secondaria alla dilatazione ventricolare sinistra), un soffio olositolico parasternale sinistro/xifoideo da insufficienza tricuspidalica (secondaria a dilatazione delfi ica relativa, secondaria alla dilatazione del ventricolo non accompagnata da espansione del cercine fibroso valvolare.

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